ANCONA “Cercasi personale”. Riaffiorano gli avvisi all’ingresso delle attività stagionali della riviera. Dalla caccia disperata ai professionisti della ricettività non si salva nessuno: balneari, ristoranti, bar. «Quest’anno è addirittura peggio di quello scorso» sentenzia Maurizio Sonnino, titolare della Capannina a Portonovo. «Arrivano richieste di informazioni, poi non si presentano al colloquio» fa sapere Annapaola Guagenti, titolare dello stabilimento Da Romano a Palombina. Il problema, detta degli operatori, non è la paga. «Sotto l’aspetto economico non facciamo mancare nulla» assicura Edoardo Rubini, storico balneare dello stabilimento Da Emilia a Portonovo. A tenere lontani i giovani dal lavoro stagionale sarebbero i turni massacranti, ma del resto chi lavora nel turismo, in estate e in una località di mare, non può pretendere che la routine non sia intensa.
Balneari in pressing
In spiaggia grava la forte carenza di bagnini di terra e parcheggiatori. «Negli anni è cambiato tutto - afferma Luca Paolillo, presidente dell’associazione Bagnini della Riviera del Conero e titolare dello stabilimento Taunus di Numana -.
La tendenza
Si sta, invece, affacciando un fenomeno nuovo: «Vengono molti adulti a chiedere di poter lavorare - continua Rubini -, e di certo il lavoro qui non manca». In linea di massima, le brigate di cucina le hanno messe tutti in cassaforte. I cuochi, chi ce li aveva dalle stagioni precedenti se li è tenuti ben stretti. L’allarme è sul personale di sala. «Sono sempre meno gli italiani che si fanno avanti in questo settore - spiega Guagenti -. Da anni ho dei ragazzi extracomunitari, che ormai sono perfettamente integrati. Non si fanno problemi a lavorare e a sopportare i turni intensi che sono parte integrante del nostro settore». La stagione inaugura ufficialmente tra un paio di settimane. Giusto il tempo di rodare il meccanismo e poi si entra nel vortice a partire dalla fine di maggio. «Gli annunci li abbiamo messi, aspettiamo di vedere chi si presenta...se si presenta - commenta Sonnino, che sembra aver trovato una soluzione al problema -. Ad un certo punto, posso anche rinunciare all’esperienza pregressa a fronte di una cordialità che è fondamentale per chi sta al pubblico. Il cliente perdona meglio un errore commesso, se alla base c’è il garbo e l’educazione».