Baywatch, sos brevetti nelle spiagge anconetane: «Iscrizioni in picchiata, sempre meno giovani»

Baywatch, sos brevetti nelle spiagge anconetane: «Iscrizioni in picchiata, sempre meno giovani»
Baywatch, sos brevetti nelle spiagge anconetane: «Iscrizioni in picchiata, sempre meno giovani»
di Andrea Maccarone
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Martedì 19 Marzo 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 12:27

ANCONA C’è il rischio che sulle spiagge le torrette degli addetti al salvataggio restino sguarnite. Non tanto per la stagione in arrivo, ma per la prossima. La mannaia che sta per abbattersi sul settore è quella del nuovo regolamento che prevede un innalzamento dell’età minima dei futuri bagnini: minimo 18 anni. Entrerà in vigore a fine giugno e metterà lo sbarramento a chi si dovrà formare per l’anno 2025. Ma questo è solo un aspetto del problema. Alla base c’è il fatto che ad iscriversi ai corsi di formazione per il rilascio dei brevetti sono sempre meno persone. «Un trend che va avanti da almeno una decina di anni e che si è aggravato di recente» commenta Severino Tricarico, direttore della Società nazionale salvamento che opera tra Senigallia e lo jesino.


La mannaia 

«È un periodo particolare - prosegue Tricarico -, faccio il formatore da una trentina di anni.

Non sono un sociologo, quindi non saprei dire da che cosa dipenda. Penso, in vie generali, che sia ascrivibile al momento socio-economico che stiamo attraversando». La tagliola del nuovo regolamento «ha creato un clima di incertezza tra i nuovi iscritti ai corsi - spiega Franco Pallocchini, presidente del Centro salvamento Marche -. Sarebbe dovuto entrare in vigore già per questa stagione, poi c’è stata la proroga. Sicuramente questo balletto ha allontanato quanti avrebbero voluto intraprendere questo percorso da quest’anno». Ma tra i giovani diventa preponderante un’altra esigenza: «Sono sempre più quelli che, dopo la chiusura delle scuole, preferiscono godersi l’estate» aggiunge Pallocchini. Principio sacrosante, ci mancherebbe. Dopo un inverno di studio e di alzatacce, non c’è proprio nulla di male nel prendersi il meritato riposo. Però l’effetto domino mette in crisi un intero settore. «Le cooperative che si occupano di reclutare e redistribuire i bagnini di salvataggio tra gli operatori balneari ci confermano che le disponibilità sono sempre più esigue - fa presente Alessandro Mingarelli, fiduciario della Federazione Italiana Nuoto sezione salvamento Ancona - e tra chi accetta il lavoro c’è chi non garantisce la continuità per tutta la stagione».

Il rompicapo 

Insomma, un vero rompicapo per chi si occupa di dover erogare il servizio alle spiagge, garantendo la copertura su tutti i turni e per tutto il periodo. «I nostri corsi, per fortuna, sono andati molto bene quest’anno - continua Mingarelli - perché abbiamo svolto una fitta attività di promozione nelle scuole. Ma siamo al corrente che le società che organizzano il servizio per i balneari fanno sempre più difficoltà». Dunque il grido d’allarme è diffuso lungo tutta la costa. Non fa differenza l’area geografica. Sono sempre meno i ragazzi che accettano di sacrificare un’estate per dedicarsi ad un’attività che è anche, e soprattutto, di grande responsabilità. L’incolumità dei bagnanti è nelle loro mani. E la certezza di occupare tutti i posti in torretta non più così scontata.

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