ANCONA - Il ministero della Salute passa ai raggi X le schede inviate dalla Regione nell’ambito del Pnrr Sanità e chiede di apportare alcune modifiche agli interventi programmati con la delibera 271 del marzo 2022 su case ed ospedali della comunità. L’aggiornamento del documento è stato approvato - insieme al Piano operativo regionale che dettaglia tempi e modalità di realizzazione - lo scorso lunedì in giunta e non va a stravolgere l’impianto generale, ma recepisce le indicazioni del dicastero.
Si inserisce in questo contesto lo switch tra Mombaroccio e Galantara di Pesaro: nella stesura iniziale, la struttura sanitaria del primo rientrava nell’elenco delle case di comunità, mentre quella del secondo tra gli ospedali di comunità. Ora, invece, sono stati invertiti. «A Galantara, i posti letto ci sono già, mentre a Mombaroccio dovremo aggiungerli - spiegano i tecnici -. Per questo il ministero ha chiesto chiarimenti e si è proceduto ad invertire la collocazione nei rispettivi elenchi: Mombaroccio tra gli ospedali di comunità e Galantara tra le case di comunità». Sono inoltre state previste delle rimodulazioni nelle risorse per la realizzazione delle nuove strutture a Jesi, Recanati e Civitanova, benché non siano mutati gli importi totali dell’imponente piano: 48.494.803 euro (di cui 6 milioni dal bilancio regionale) per 29 case della comunità, di cui sei da costruire e 23 da ristrutturare, e 23.178.981 euro per nove ospedali di comunità, di cui tre da costruire e sei da riconvertire. A questi, si aggiungono i 2.596.125 euro per le 15 centrali operative territoriali ed i 27.563.395 euro per l’ammodernamento del parco tecnologico e l’acquisto dei grandi macchinari.
Il progetto
Contestualmente, nella stessa seduta di giunta è arrivato anche il via libera all’accordo tra Regione, Comune ed Asur per la realizzazione della nuova struttura di Cagli che ospiterà sia la casa che l’ospedale di comunità, per un costo pari a di circa 6,7 milioni di euro in totale.
Le criticità
Nel fare una panoramica delle difficoltà che il settore è costretto ad affrontare, il presidente della Regione individua «la carenza dei medici a tutti i livelli, ma soprattutto nei territori e nei pronto soccorso», causata «all’incapacità di programmare a livello nazionale gli accessi indispensabili ai corsi universitari e alle borse di specializzazione» per i quali, secondo Acquaroli, bisognerebbe «invertire la tendenza sia nelle università che nel finanziamento delle borse di specializzazione. Per quello che è di nostra competenza interverremo». Il governatore annuncia poi una serie di appuntamenti «in tutto il territorio regionale e sulle mie pagine social per raccontare i dati che abbiamo fatto studiare e le proposte e i progetti che metteremo in campo. In questi mesi - conclude - abbiamo lavorato silenziosamente, con l’assessore Saltamartini e con molti altri tra dirigenti e tecnici». Ora è tempo di mettere a terra ciò che fino ad oggi è stata teoria e solo così si vedrà se la rivoluzione annunciata in sanità darà i suoi frutti.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout