Bambini cardiopatici, liste d’attesa chiuse. La Regione: «No, i posti ci sono»

Bambini cardiopatici, liste d’attesa chiuse. La Regione: «No, i posti ci sono»
Bambini cardiopatici, liste d’attesa chiuse. La Regione: «No, i posti ci sono»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Settembre 2022, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 10:24

ANCONA I lunghi tempi di attesa per le prestazioni sanitarie sono un problema per chiunque. Ma quando a subire i ritardi sono i bambini, la questione diventa ancora più grave. In questo caso parliamo dei piccoli pazienti del reparto di Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica di Torrette che, secondo l’associazione di genitori Un battito di Ali, sono confinati da tempo in un limbo da cui non si riesce ad uscire. Un impasse che aveva portato le mamme ed i papà dei bimbi cardiopatici a protestare, lo scorso maggio, davanti alla Regione. In quell’occasione, il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini li avevano rassicurati sulla rapida soluzione del problema ma, «ad oggi - è questa la denuncia dell’associazione - non solo le liste d’attesa sono state nuovamente chiuse per l’anno corrente (e questo succede senza che il primario, il dottor Pozzi, ne sia a conoscenza e con una sua indicazione a mantenerle aperte), ma le disponibilità vanno al 2024».  


Le criticità


Stesso discorso per gli Holter pediatrici: «sappiamo che quelli effettuati lo scorso maggio sono stati refertati solo da qualche giorno, quindi è mai possibile fare un esame diagnostico a maggio ed avere il referto alla fine di agosto?», la domanda a cui i genitori pretendono una risposta. Perché, fanno notare, «l’obiettivo di questi esami è identificare qualche tipo di anomalia e farlo dopo che sono trascorsi mesi e mesi può essere pericoloso. Ad oggi ci sentiamo solamente presi in giro e non vediamo mantenuta nessuna promessa».


La replica


A stretto giro di posta, arriva la replica dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che dà un’altra versione: «Le liste sono aperte in vari centri delle Marche - fa sapere -.

Le prestazioni urgenti sono tutte garantite. Inoltre, chiamando il Cup oggi (ieri, ndr), per le prime visite cardiologiche le disponibilità sono al 23 settembre per la classe B (breve, da erogare entro 10 giorni), al 6 ottobre per la classe D (differibile, ovvero 30 giorni per le visite e 60 giorni per gli accertamenti diagnostici), al 16 gennaio 2023 per la classe P (programmata, 120 giorni)». Un quadro, quello tracciato da Saltamartini, che risponde solo in parte alle richieste avanzate da Un battito di Ali, ma la replica prosegue: «I pazienti nelle liste di pre-appuntamento (in cui viene inserito chi non ha trovato posto nei tempi previsti) sono ad oggi una cinquantina e vengono ricontattati in due, massimo tre giorni».

L’assessore spiega inoltre che l’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche ha predisposto un piano nel quale è prevista anche la collaborazione dell’Asur. «Come già comunicato, l’azienda ospedaliera sta provvedendo all’assunzione di un medico con competenze nella cardiologia pediatrica e l’Asur concorre attraverso i percorsi di presa in carico per una prima valutazione». Per ovviare al problema, sono stati inoltre attivati ambulatori di cardiologia pediatrica con sei posti a settimana ad Ascoli, San Benedetto e Fermo, otto a Macerata, quattro a Civitanova e nove ad Urbino. È anche attivo - completa il quadro Saltamartini- un ambulatorio all’ospedale di Fabriano per la presa in carico dei pazienti dopo le prime visite. «Purtroppo le rassicurazioni fatte dalla giunta regionale a maggio si sono rivelate infondate - la stoccata del capogruppo regionale del Pd, Maurizio Mangialardi -. Ancora una volta, dunque, i cittadini marchigiani si ritrovano a dover fare i conti con l’ennesima promessa non mantenuta del presidente Acquaroli e dell’assessore Saltamartini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA