ANCONA - Boccone amaro per la maggioranza nella seduta prenatalizia del Consiglio regionale. Più che gli auguri, alcuni esponenti di centrodestra ieri si sono scambiati frecciate neanche troppo velate, manifestazione plastica di fibrillazioni interne. Uno screzio che ha reso necessaria anche una riunione lampo di maggioranza per sanare i dissapori emersi, in particolare, tra l’assessore alla Sanità in quota Lega, Filippo Saltamartini ed il capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli.
Il nodo da sciogliere
A dare fuoco alle polveri sono state le mozioni presentate da Pd, M5s e FdI sulla salute mentale – che chiedevano, tra le altre cose, anche un incremento della spesa destinata al settore –, ma già qualche scossone si era registrato durante la discussione degli atti di indirizzo di Lega, dem e pentastellati sulle cure palliative pediatriche con realizzazione di un hospice a Fano. In entrambi i casi, secondo Saltamartini, il rischio sarebbe quello di fare i conti senza l’oste dal momento che non sono previste coperture finanziarie. Tra i corridoi di Palazzo Leopardi circola un detto che recita «una mozione non si nega a nessuno»: ma se a presentarla sono i consiglieri di maggioranza, senza prima confrontarsi con l’esecutivo per capire se sia fattibile metterla a terra, rischia di trasformarsi in fuoco amico, scoprendo il fianco ad accuse di mera propaganda. «Potete approvare quello che volete – la prima stoccata –, ma poi dovete essere coerenti con il bilancio che tra una settimana portate in approvazione».
La replica
Momenti concitati culminati nella riunione di maggioranza di cui sopra. Ripresa la seduta, Ciccioli ha cercato di far tornare la discussione sull’importanza di una risoluzione – poi votata all’unanimità – definita «un testo equilibrato di un atto di indirizzo perché noi non possiamo fare gestione». La replica di Saltamartini non si fa attendere: «Nessuno può essere contrario a questa risoluzione, ma sarà di difficile attuazione. Non mi sottraggo alle responsabilità, ma qui ci sono misure che hanno un costo e spero che la maggioranza di cui faccio parte non tenti di fare anche opposizione, perché ho l’impressione che stia accadendo questo. Votiamo questo atto, ma dobbiamo sapere da quali settori saranno sottratte le risorse. Dobbiamo iniziare a comprendere che siamo al governo di questa Regione. La mia posizione di assessore è a vostra disposizione», il sibillino passaggio, che culmina in un «tornerei anche domattina sui banchi dell’emiciclo a fare il consigliere, perché questa storia che persone elette non abbiano il diritto di voto (gli assessori, ndr) non è grande segno di democrazia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout