L’opposizione passa al contrattacco. Mastrovincenzo (Pd): «Il welfare è abbandonato. Voragini nella rete Covid». Affondo su hub, tracciamento, scuola

Antonio Mastrovincenzo
Antonio Mastrovincenzo
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 15:16

Antonio Mastrovincenzo, candidato segretario Pd Marche e consigliere regionale. Permetta la battuta: voi del Pd fate opposizione al centrodestra o tra di voi?
«Rimando la battuta al mittente. In consiglio regionale il gruppo aldilà dei posizionamenti differenti all’interno di questo eventuale congresso si mantiene coeso nelle scelte principali. Il vero problema è che non c’è il partito dietro».

Il centrodestra sfoggia i primi obiettivi. Il governatore Acquaroli: «Ma quale sanità lenta. Impossibile fare di più. Saltamartini? Più che dignitoso»

 
Questa era la seconda domanda. 
«Il partito manca e si sente profondamente non solo come supporto al gruppo consiliare ma anche come scelte strategiche complessive e come coordinamento e cassa di risonanza sul territorio. Questa rete al momento non c’è». 
Quanto è grande il rimpianto? Siete in queste condizioni da più di un anno.
«Il rimpianto è grande. Nella prima emergenza della pandemia le Marche si erano distinte per una gestione buonissima. Invece a quasi due anni dallo scoppio della pandemia ci sono ancora delle voragini dal punto di vista organizzativo».
E fuori dal Covid?
«Sul poco che hanno concluso non hanno fatto altro che portare a conclusione percorsi amministrativi e decisionali dell’amministrazione precedente. Incluse alcune leggi tipo il testo unico sul commercio e sull’artigianato: in realtà propongono interventi visti in passate amministrazioni con qualche ritocco. Avremmo potuto fare meglio di loro molto in tutto».
Parliamo delle voragini nel Covid.
«Le racconto l’ultima: una persona di Ancona che si voleva prenotare per la terza dose, ha avuto un appuntamento il 29 marzo a Fano. Ad Ancona a marzo e aprile non c’era più uno spazio. Sono in grandissima difficoltà per il tracciamento e stanno aumentando i contagi. Idem la scuola». 
Sui vaccini in compenso qualcosa si sta muovendo.
«È una questione politica: negli appelli del presidente Acquaroli non sento mai appelli decisi alla vaccinazione. Li sento solo da Saltamartini per non parlare della assessora Latini che strizza continuamente l’occhio ai no-vax».
Il centrodestra ha messo in moto una lunga lista di riforme dalla sanità alla riorganizzazione regionale: l’errore più grande? 
«L’abbandono del sociale. Non c’è l’assessore perché quello che c’è si sta occupando della pandemia. Se parli con volontariato, terzo settore, rete di assistenza dicono tutti questo».
Ci sono i risvolti della pandemia.
«Strutture per gli anziani, persone in difficoltà, rete servizi territoriali. Sul tema della povertà assoluta hanno bocciato un emendamento nella legge di bilancio e quest’anno non ci sarà nulla. E poi la totale assenza di coordinamento con gli ambiti territoriali sociali».
La nuova macchina organizzativa? 
«Io tutto questo rinnovamento non l’ho visto. Al di là dei cambiamenti strutturali: per esperienza le riorganizzazioni vanno misurate sul campo al di là delle autocelebrazioni ».
Fondi europei: non si vede ancora la cabina di regia per la programmazione.
«Tutto tace, abbiamo visto solo l’atto di modifica del Psr per il resto stiamo aspettando». 
Le imprese e il lavoro? 
«Noi i ristori li avevamo messi in campo e tanti. Loro sono rimasti bassissimi e sono insufficienti. Sul tema del lavoro, sulla vertenza Elica la Regione è stata spettatrice: ha partecipato alle riunioni. L’auspicio è che almeno su questa crisi terrificante di Caterpillar possano mettere in campo degli argomenti».
La sua lettura del diverbio in aula tra Saltamartini e la maggioranza?
«Il centrodestra sta insieme con la colla, ci sono fortissime divisioni interne. Abbiamo già visto diversi momenti di frizione con alcuni picchi incresciosi». 
Tipo?
«La nomina rinviata del Cda Erap perché va modificata la struttura del Cda per inserire il nominativo gradito a Ciccioli è imbarazzante. In questo quadro è impercettibile la presenza di Acquaroli».
Imbarazzante sulle nomine detto dal Pd: ci sarebbe da discutere.
«Le nostre nomine saranno state anche discutibili. Ma non abbiamo mai allargato un Cda per fare nomine ad personam oppure come nel caso della commissione pari opportunità per accontentare più persone possibili della scuderia». 
a. t.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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