Carlo Ciccioli: «Governiamo 15 regioni, Lega e Fdi sono affini. Nessun partito è suicida»

Carlo Ciccioli
Carlo Ciccioli
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Martedì 1 Febbraio 2022, 02:15

CARLO CICCIOLI
Capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio regionale

Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale: la tempesta sul centrodestra è destinata a perdurare?
«Secondo me è uno strappo rimediabile. Sulle vicende parlamentari e sull’elezione del presidente della Repubblica Fratelli d’Italia ha sempre creduto che il centrodestra potesse avere un ruolo vincente».

 
Poi cosa è successo?
«Salvini ci ha provato, ma non ha insistito e Forza Italia sembrava preferire le trattative trainata dai centristi».
Le vicende romane si ripercuoteranno sul governo regionale? Fratelli d’Italia ha il governatore, ma la Lega è il gruppo più numeroso in maggioranza.
«Non succederà, per due motivi. Il primo è politico: la Lega e Forza Italia nelle Marche sono affini, c’è completa omogeneità. Poi c’è una questione tecnica da non sottovalutare: il centrodestra governa insieme in 15 regioni e in centinaia di Comuni. Non si può mettere in crisi un’alleanza del genere così forte sul territorio. Nessun partito è suicida».
E allora cosa succederà nei prossimi giorni?
«Si andrà a ricucire cercando un nuovo equilibrio, che sarà fatto di maggiore intesa. Abbiamo visto che andare ciascuno per conto proprio non paga. Il mancato voto per la Casellati non è stato edificante e in certe situazioni i nodi vengono al pettine».
Salvini ha lanciato l’idea di una federazione sul modello del partito repubblicano americano. È il momento giusto? 
«Ben venga la federazione, perchè ci fa essere più coesi. L’unione delle forze conservatrici di destra è utile e la vedo bene. Detto questo non si può ripetere l’errore di una fusione impropria e a freddo come avvenuto per il Pdl e su cui Alleanza nazionale aveva puntato molto: poi è finita come è finita. Per questo occorre ragionare in maniera approfondita sul percorso da avviare».
La Meloni dopo l’incarico a Mattarella ha lanciato la petizione per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.
«Mi trova perfettamente d’accordo. Tutti del resto si sono resi contro che l’attuale metodo non funziona. I grandi elettori sono più orientati verso i propri equilibri di partito e personali che all’elezione di un presidente. E non è questo che gli italiani si aspettano». 
mtb
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