Maxi-concorso nelle Marche, in tremila per 47 posti da infermiere. Graduatorie valide per due anni

Maxi-concorso nelle Marche, in tremila per 47 posti da infermiere. Graduatorie valide per due anni
Maxi-concorso nelle Marche, in tremila per 47 posti da infermiere. Graduatorie valide per due anni
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 10 Ottobre 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:09

ANCONA Più di 60 candidati per ogni posto disponibile nella sanità pubblica marchigiana. Sono oltre 3.000 le domande presentate entro il termine fissato il 5 ottobre scorso per il concorso pubblico regionale per 47 infermieri a tempo indeterminato. Una procedura unica, che prevede però una ripartizione dei 47 posti tra le varie aziende della sanità regionale: 4 neoassunti saranno assegnati all’Azienda ospedaliera-universitaria delle Marche a Torrette, uno all’Inrca e gli altri distribuiti tra le 5 Aziende sanitarie territoriali: 12 per l’Ast Pesaro Urbino, 18 per Macerata, 5 per Ascoli Piceno, 4 per Fermo, 3 per Ancona.  La graduatoria finale rimarrà in vigore per due anni. Il concorso - che Regione Marche ha affidato all’Ast di Pesaro - sarà anche l’occasione per permettere a chi da anni opera con contratti a tempo determinato nelle strutture sanitarie marchigiane di poter lavorare a tempo indeterminato. 


La sanità del territorio

La Cisl Fp Marche «ritiene fondamentale incrementare il numero delle assunzioni al fine di garantire la tutela delle prestazioni pubbliche e quella “sanità del territorio” che senza personale rischia di rimanere solo sulla carta». Assumere personale e valorizzarlo concretamente «è l’unico percorso per abbattere le liste di attesa e contenere la fuga verso altre regioni per curarsi ed effettuare visite diagnostiche». Per permettere ai partecipanti la migliore formazione al concorso, la Cisl Fp Marche organizza un corso di formazione con simulazioni pratiche, in videoconferenza, di 36 ore con docenti qualificati, gratuito per gli iscritti Cisl Fp . Gli interessati potranno inviare una mail alla referente organizzativa del corso Simona Cristofanelli all’indirizzo: s.cristofanelli@cisl.it. Ma la professione di infermiere, dopo la retorica degli eroi della sanità vissuta nel triennio Covid, è davvero così ambita? L’università Politecnica delle Marche, con i suoi corsi in scienze infermieristiche, ha messo a disposizione nei corsi di quest’anno 440 posti, di cui 150 su Ancona, 65 a Fermo, 75 ad Ascoli Piceno, 75 a Macerata e 75 a Pesaro. Ma un mese fa, proprio in occasione dei test d’ingresso, Giuseppino Conti, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona, aveva espresso il timore che fossero addirittura troppi. «Purtroppo, solo uno studente su 100 sceglie questa professione - aveva spiegato il presidente di Opi Ancona -. Chi ha la laurea va all’estero dove gli stipendi sono più interessanti dei nostri, più bassi della media europea. Poi c’è il problema dell’abbandono. A un anno dall’entrata nei reparti, 4 neolaureati su 10 chiedono di cambiare unità operativa e il 30% pensa di non proseguire nella professione».
I motivi? «Il carico eccessivo di lavoro generato da carenza organico - spiegava Conti -, gli standard assistenziali obsoleti, che comportano rischi di errore. Infine l’infermiere laureato si sente dequalificato e deve svolgere gli stessi compiti di un infermiere con attestato regionale ottenuto 30 anni fa».
 

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