Le Marche disertano il Forum del turismo, Scortichini (Confidustria): «Mancavamo solo noi, l'Atim si muova»

Le Marche disertano il Forum del turismo: «Un'assenza che pesa, l'Atim si muova»
Le Marche disertano il Forum del turismo: «Un'assenza che pesa, l'Atim si muova»
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 26 Novembre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 07:40

ANCONA - Non guarda e passa. No, Ludovico Scortichini, si sofferma sul vuoto a perdere generato dalle Marche. «A Baveno, la nomenclatura era tutta schierata. Mancavamo solo noi». Il tour operator, ad di Go World, e presidente di Confindustria turismo, ritocca le coordinate che, sulle sponde del Lago Maggiore, definiscono il forum internazionale dedicato a un mondo di viaggi&villeggiature.

«Appuntamenti di questo genere sono un mix di inutili passerelle e focus dedicati, ma esserci è un imperativo».

Per principio: «Sono momenti di forte condivisione. Si scambiano idee, si colgono spunti». Segna il vantaggio, sul terreno di casa: «Il mio presidente, dell’Astoi, c’era, come pure il direttore».

Il suggerimento

Una strada che Marco Bruschini dell’Atim, l’agenzia della Regione che si occupa di sviluppo del turismo e internazionalizzazione, non ha percorso. «Chi rappresenta il territorio, ed è delegato a fare strategie politiche, dev’esserci». Non transige, ma neppure crocifigge, Scortichini: «Quell’ente non è una scatola vuota, ma uno strumento molto efficace, se organizzato a dovere. Il nostro è sottodimensionato».

Torna sulle sponde del lago, per mettere a frutto un suggerimento: «Trovo condivisibile un passaggio dell’intervento della ministra Daniela Santanchè: per l’analisi dei flussi non bisogna fermarsi al dato, monco, di presenze e arrivi, ma è necessario stabilire quanti soldi spendono i vacanzieri». Definisce il criterio che sottende al proclama: «La declinazione economica permette di stabilire target e destinazioni. Esempio: nell’entroterra, che ha meno strutture e una capienza limitata, si deve puntare su chi è disposto a pagare di più». Da Baveno, passa e chiude. 


Presente. Per Federico Scaramucci esserci non è un’esigenza, ma un fatto. Lui, al meeting piemontese c’era. «Ero lì, in rappresentanza di Assoviaggi nazionale, di cui sono vicepresidente». Sospende il giudizio sulla latitanza di Palazzo Raffaello: «Non ne conosco i motivi, non ho intenzione di montare una polemica». Nel passaggio che segue, il dubbio s’insinua: «Il forum è stato molto interessante, un confronto tra istituzioni e operatori a livello internazionale». Tradotto: assenza ingiustificata, anche per il direttore tecnico di Raffaello travel group. 

Il peso

Prende tempo, Daniele Gatti. Non è per i processi sommari, il presidente di Villaggi Marche e titolare dell’Holiday Family Village di Porto Sant’Elpidio. «Dobbiamo capire il perché non ci hanno rappresentato a questo importante evento». In attesa di prove, definisce il suo peso specifico. «Noi rappresentiamo il 50% delle presenze che passano di qua». La sua tesi: «Sono necessarie concertazione e sinergia con questo sistema. L’Atim deve realizzare ciò per cui è nato. Il livello embrionale sta volgendo verso l’intervento, ma dobbiamo costruire insieme». Invoca una mossa concordata. «Col governatore Acquaroli il dialogo c’è sempre stato». Chissà che insieme non sciolgano il nodo di questa latenza. Non guarda e passa, neppure lui.


Non perdona l’incoerenza, Luca Giustozzi. «Per un territorio che sta investendo sulla riqualificazione delle strutture alberghiere, sui borghi e sull’aeroporto, questa assenza è una contraddizione». La linea del presidente di Federalberghi Marche-Confcommercio non spezza il ritmo. «L’Atim? Ha un suo perché, ma deve passare alla fase operativa, di concerto con noi associazioni di categoria». Simula il guardarsi a distanza in cui, per ora, si galleggia: «Noi operatori siamo lì a dire: ci siamo; loro: bene, vi ascoltiamo. Ma non si è ancora partiti». Niente orpelli è il suo motto: «A noi imprenditori le diatribe non servono». Da Baveno e ritorno. Azione.

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