Aeroporto Sanzio, Intrieri non trova pace: ora chiede aiuto al Governatore Acquaroli

Dopo l’intervista in cui confermava la decisione di andarsene dall’aeroporto ecco l’ultimo rilancio via social «Una riunione tra noi due può portare a una soluzione». Ma il governatore è gelido: «Tutto in mano all’Enac»

Aeroporto Sanzio, Intrieri non trova pace: ora chiede aiuto al Governatore Acquaroli
Aeroporto Sanzio, Intrieri non trova pace: ora chiede aiuto al Governatore Acquaroli
di Maria Cristina Benedetti e Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 15:10

ANCONA «O le cose si aggiustano, oppure via». Ma evidentemente Francesco Gaetano Intrieri ancora confida che le cose si possano aggiustare, sui voli di continuità territoriale del Sanzio gestiti dalla sua compagnia aerea, per collegare le Marche a Milano, Roma e Napoli a prezzi calmierati. Aggiustare, ma a condizioni nuove rispetto ai bandi che nell’estate scorsa si è aggiudicato dall’Enac, per garantire le tratte interne dall’aeroporto di Falconara.

L’ultimatum

Ci crede, se è vero che a poche ore dall’uscita in edicola del suo ultimatum, lanciato in un’intervista al nostro giornale (titolo: “Tutto vero, via a marzo”), l’ad di Aeroitalia ieri in tarda mattinata si affrettava a riannodare un filo di negoziato con la Regione Marche, stavolta direttamente con il governatore Francesco Acquaroli. S’era meravigliato, Intrieri, di non aver mai avuto un colloquio con il presidente della Giunta regionale («Acquaroli non l’ho mai visto. Strano, no?», chiosava proprio in coda all’intervista) e così con un post su Facebook s’è rivolto direttamente a lui. «Gentile governatore - è la sua apertura a una nuova trattativa- , come credo le sia noto, Aeroitalia, dopo infinite riunioni e tante proposte verso le quali la Regione non ha ritenuto mai opportuno rispondere, sta per lasciare la continuità territoriale delle Marche».

Potrebbe farlo già dal prossimo mese, pagando le penali, come aveva anticipato (sempre in un’intervista al Corriere Adriatico) il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma e confermato lo stesso ad di Aeroitalia. Ma adesso Intrieri sembra rilanciare di nuovo la posta, come fossimo a un tavolo di poker. «Non ho mai avuto il piacere di potermi confrontare con lei - si rivolge ad Acquaroli via social network -, forse una sana e sincera riunione tra noi due potrebbe essere foriera di una soluzione nell’interesse comune, ovvero quella della compagnia che mi onoro di dirigere e quello della Regione Marche de lei governata». E cede il ruolo del mazziere ad Acquaroli. «Se pensa che insieme si possa trovare una soluzione sappia che io sono pronto, senza intermediari e senza controfigure - si legge in un passaggio che sembra indirizzato al suo nemico Bruschini, direttore di Atim -, ma nel rispetto delle entità che rappresentiamo». Il rilancio di Intrieri sembra giocare di sponda su alcune dichiarazioni fatte dal presidente dell’Enac, in cui si accennava a possibili sostegni al vettore («come fatto recentemente in Calabria quando il bando è andato deserto») e a una campagna di promozione più incisiva da parte della Regione Marche.

Basta figuracce

Un appello, quello rivolto ad Acquaroli, che sembra destinato a cadere nel vuoto, visto che il governatore è stanco di figuracce legate a ritardi e cancellazioni di voli e irritato dalle continue minacce di Intrieri di lasciare il Sanzio. «La gestione del bando sui voli di continuità è di competenza dell’Enac che credo che debba restare l’interlocutore e garante per tutti», diceva ieri il presidente, senza concessioni alla chiamata di Intrieri. Il manager di Aeroitalia intanto, in serata, accettava di spiegare meglio al telefono il senso della sua uscita via social. «Sono coerente con quello che ho dichiarato a voi mercoledì. Ho detto che il vostro governatore in sei mesi non l’ho mai visto. Vorrei incontrarlo, prima di decidere quando andar via». Ma le condizioni attuali del bando, conferma il manager di Aeroitalia, non sono per lui sostenibili. «Va trovato un modo di operare umano, così non lo è: non si possono fare dieci tratte al giorno con venti passeggeri. Dieci tratte questo territorio non le regge, se saranno di meno ci sarebbero gli utenti utili. Ci sono i passeggeri per due voli su Roma, uno su Milano e un altro su Napoli con un solo aereo e con la formula della continuità territoriale. D’altro canto la continuità è una soluzione che serve proprio a quei territori con pochi viaggiatori». Non si comprende allora perché abbia accettato di partecipare a un bando che prevedeva dieci voli al giorno. «Sapete bene perché noi abbiamo accettato, perché c’era l'accordo con Atim - dice riferendosi al contratto di marketing da 750mila euro, firmato e poi saltato, con tanto di causa civile in corso. - Sono disposto anche a mediare con Atim, pur di chiudere questa storia, sono disposto a trovare una intesa extra- giudiziale, nonostante abbia ottenuto un decreto ingiuntivo esecutivo da 305mila euro, che mi consentirebbe di reclamare subito i soldi».

Annunci e precisazioni

Intanto, nel suo frenetico alternarsi di annunci e precisazioni, Intrieri conferma però l’intenzione di andarsene. «Andarsene? Si può fare in due modi: creando problemi alla collettività o non creandoli - spiega. - E poi io ho un accordo con l’Enac, con il ministero, farò di tutto per farlo nel modo migliore. Altrimenti il 14 febbraio potremmo aver finito. Decido io, non l’Enac. Sarà il board di Aeroitalia che deciderà quando sospendere. Da quando il mio operativo mi dirà cancelliamo i voli, in un giorno, qualunque da oggi a marzo». E se Acquaroli, per miracolo, accettasse di incontrarlo, potrebbe accadere ancora qualcosa? «Sì, sì, assolutamente sì. Ma solo lui, senza intermediari. Un’altra compagnia, con quel bando, non la troverete mai».

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