Primi in Italia nella rete Cardiologica dell'emergenza, ecco la sanità d'eccellenza nelle Marche

Primi in Italia nella rete Cardiologica dell'emergenza, ecco la sanità d'eccellenza nelle Marche
Primi in Italia nella rete Cardiologica dell'emergenza, ecco la sanità d'eccellenza nelle Marche
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 31 Marzo 2024, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 19:02

ANCONA Se per sventura dovesse toccarci un infarto acuto al miocardio oppure un ictus, meglio (anzi: molto meglio) trovarsi in un territorio dove la rete ospedaliera è in grado di trattare tempestivamente queste patologie acute, all'insorgere dei primi sintomi, riducendo il più possibile il rischio di mortalità. Nelle Marche non possiamo lamentarci. Siamo primi in Italia per capacità di risposta efficace  nella rete Cardiologica dell’emergenza e registriamo buoni piazzamenti anche nelle reti dell’Ictus e dell’Emergenza-Urgenza.

La sanità marchigiana esce con risultati lusinghieri dalla terza indagine nazionale condotta da Agenas sullo stato di attuazione delle reti tempo-dipendenti, strutture che negli ospedali trattano di pazienti con patologie, come appunto infarti e ictus, per le quali le possibilità di guarigione dipendono da decisioni e interventi messi in atto nelle prime ore dall’insorgere dei sintomi.


Nelle Marche il dato della mortalità a 30 giorni, dopo un infarto miocardico acuto, risulta tra i più bassi a livello nazionale (6,91%, quando il valore limite è 8% come riferimento per una buona efficienza della rete sanitaria) e siamo al primo posto anche per tempestività di trattamento chirurgico di alcune forme di ictus emorragico: 100% dei casi entro 48 ore. Da migliorare invece le performance  nei trattamenti di trombolisi nei pazienti con ictus: siamo al 16,2%, contro una media nazionale 13,02.


Le Marche figurano inoltre tra le 13 regioni che superano la media nazionale del 12,79% nella percentuale dei ricoveri da Pronto soccorso, considerando la somma di tutti i colori al triage, ma il valore è davvero di poco oltre la soglia standard, mentre ci sono regioni come la Puglia che raggiungono il 18%.


I percorsi terapeutici


La rilevazione di Agenas si compone di un questionario compilato dalle regioni sugli strumenti di programmazione sanitaria (come i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) con un peso del 30% e del risultato della valutazione di specifici indicatori, calcolati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e dal piano nazionale esiti, riguardanti le 4 reti tempo-dipendenti: Cardiologica, Ictus, Trauma ed Emergenza-Urgenza.
Il monitoraggio, condotto nel 2023 con dati del 2022, valuta l’applicazione del decreto che dal 2015 definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera stabilendo l’esigenza di articolare reti che integrino ospedale e territorio.

In particolare l’Accordo Stato–Regioni del gennaio 2018 sulle Reti tempo- dipendenti, dettaglia gli strumenti di collegamento tra le articolazioni della rete, le modalità di comunicazione, le checklist per la valutazione dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, gli indicatori di monitoraggio che comprendono anche il funzionamento della rete. «Nella Rete cardiologica dell’emergenza - informa la Regione - le Marche registrano il risultato migliore tra le 21 regioni e province autonome in base all’Indice Sintetico Complessivo relativo alle singole reti tempo dipendenti, comprensivo dei risultati ottenuti in base a specifici indicatori ». 

La Regione Marche è al primo posto anche per l’organizzazione dei percorsi dei pazienti e all’allocazione delle risorse nella rete ictus e nella rete dell’emergenza-urgenza.  «Risultati – commenta l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - che conferma l'eccellenza raggiunta dalla sanità marchigiana e rende onore al lavoro svolto dai professionisti dei nostri ospedali».
Lorenzo Sconocchini

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