Ospedale di San Benedetto da record: defibrillatore impiantato su un paziente di 78 anni. E' il primo caso nelle Marche

Ospedale di San Benedetto da record: defibrillatore impiantato su un paziente di 78 anni. E' il primo caso nelle Marche
Ospedale di San Benedetto da record: defibrillatore impiantato su un paziente di 78 anni. E' il primo caso nelle Marche
di Laura Ripani
3 Minuti di Lettura
Sabato 24 Settembre 2022, 01:55

SAN BENEDETTO - Impiantato per la prima volta nelle Marche, nel reparto di Cardiologia dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto diretto dal dottor Vito Maurizio Parato, un nuovo defibrillatore compatibile con la Risonanza magnetica, ritenuto il più longevo del mondo.


Il metodo


Si tratta di una tecnica utilizzata per la prima volta nelle Marche, un nuovo defibrillatore compatibile full body.  La procedura di impianto del nuovo defibrillatore è stata eseguita su un paziente di 78 anni, affetto da cardiomiopatia dilatativa e fibrillazione atriale, in prevenzione primaria, effettuata in maniera rapida (intervento di appena un’ora) e perfettamente riuscita. «La tecnologia al servizio della sanità evolve speditamente ed è motivo di orgoglio poter mettere al servizio dei nostri pazienti le ultime novità in termini di prevenzione del rischio di morte improvvisa - afferma il dottor Michele Scarano, responsabile del Laboratorio di elettrostimolazione del Madonna del Soccorso. 


I vantaggi


L’intervento eseguito consentirà al paziente di essere protetto dal rischio di morte improvvisa grazie ad un dispositivo la cui durata stimata risulta essere la più elevata sul mercato e garantita dall’azienda produttrice per almeno 11 anni, consentendo di ridurre il numero di sostituzioni e il conseguente rischio infettivo per il paziente.

Inoltre, grazie ad uno speciale sensore attivabile dal cardiologo, il dispositivo è in grado di riconoscere e attivare in maniera completamente automatica tutti i parametri per poter eseguire in totale sicurezza l’esame di Risonanza magnetica». Gli studi a sostegno dimostrano poi che una percentuale tra il 25 e il 50% dei pazienti portatori di dispositivo cardiaco necessitino, almeno una volta nella vita, di effettuare un esame di Risonanza magnetica.


Lo scopo


«Il nostro scopo è quello di valutare il paziente nella complessità e totalità delle sue patologie, non solo cardiologiche - aggiunge il medico -. I pazienti da noi trattati presentano spesso diverse altre malattie concomitanti che necessariamente li condurrà a dover effettuare un esame di Risonanza magnetica. Avere a disposizione un sistema che con uno speciale sensore opportunamente attivabile rileva automaticamente il campo magnetico semplifica notevolmente il nostro carico di lavoro. Ciò si traduce in maggior tempo a disposizione per curare i nostri pazienti». Il nuovo sistema è stato rilasciato sul mercato da pochi giorni e quello eseguito a San Benedetto risulta essere tra i primi cinque impiantati in Italia e tra i primi cinquanta al mondo. 
«Sinonimo di una sanità che sa ancora ad essere egregiamente al servizio del paziente» chiude il primario Parato.  

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