FERMO - Svolta nell’Unita operativa complessa di Cardiologia del Murri. I primi 4 pazienti cardiologici sono stati sottoposti a coronarografia e angioplastica (dove necessario). Grazie a un accordo tra l’Ast di Fermo e l’Inrca di Ancona una volta a settimana, e solo per pazienti programmati, all’ospedale di Fermo sarà dunque possibile eseguire coronarografie senza dover trasportare i malati ad Ascoli o Macerata. Si tratta di un primo, piccolo, passo, importante ma che non soddisfa ancora appieno i sindacati.
Le richieste
Giuseppe Donati, responsabile regionale della Cisl Funzione pubblica, si chiede se il via al servizio sia sufficiente per rendere giustizia ai cittadini fermani. «Assolutamente no», si risponde.
La copertura
Da qui a parlare della carenza di organico, il passo è breve. «A fronte di almeno 12 cardiologi necessari – riprende Donati - il reparto di Cardiologia di Fermo ha in organico 7 medici compreso il primario. Nonostante tutto, dopo l’arrivo del primario Paci, sono riprese le attività anche di impianto di pacemaker. Servirebbe però ripristinare tutte le attività ambulatoriali, come ad esempio quella di holter. Perché così pochi medici in Cardiologia a Fermo? Negli anni non si è curato il clima interno al reparto, lasciando che professionisti abbandonassero il servizio appena possibile. Scelte sbagliate probabilmente su chi doveva dirigere, ma anche l’affossamento del reparto in era Covid per la drastica riduzione di posti letto, personale infermieristico e trasferimenti continui di sede».
A questo punto «speriamo che l’inizio di questo nuovo percorso – chiude Donati – non sia un contentino. La buona sanità si costruisce innanzitutto grazie ai professionisti medici e delle professioni sanitarie, in primis infermieri. Senza le assunzioni di nuovo personale all’Ast di Fermo saremo sempre ad abbozzi di nuovo servizi che lavorano a scartamento ridotto e gratificano non i malati del Fermano ma solo chi cerca le passerelle». Il passaggio ora è fondamentale e l’attivazione del servizio, anche se a gettone, deve rappresentare la prima tappa della ripartenza di un reparto di grandissima importanza per il territorio.
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