ANCONA - Colate di fango, frane, smottamenti. Ma anche fiumi a rischio esondazione, allagamenti e mareggiate che divorano la costa marchigiana senza pietà. Istantanee di questi giorni, con il maltempo che sta imperversando da nord a sud della regione e cinque allerte meteo emesse dall’inizio del mese dalla Protezione civile. Ad ogni avviso si è pronti all’imprevedibile.
Come ad Ascoli e a Fano, dove alcune abitazioni sono state evacuate per il rischio di nuove frane e per la tracimazione delle acque di alcuni torrenti: ma anche a Senigallia il fiume Misa ha superato i livelli di guardia, costringendo il sindaco ad emanare un’ordinanza di chiusura delle scuole. Il timore di un’altra alluvione come quella del 2014, che ha causato quattro vittime, impone attenzione e massimo scrupolo mentre la pioggia incessante continua a cadere. E a fare danni su danni.
Il dossier
Perchè le Marche sono tra le sette regioni d’Italia che hanno il 100% dei Comuni a rischio di dissesto idrogeologico, assieme a Valle d’ Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Molise e Basilicata. Lo certifica l’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: di tutte le aree comunali della nostra regione ce ne sono 48 a rischio molto elevato. Diciotto paesi si trovano in provincia di Pesaro Urbino, 6 nell’Anconetano, 14 in provincia di Macerata e 10 nel territorio di Ascoli Piceno.
I fondi dal ministero
Nel mese di giugno il ministero della Transizione Ecologica ha destinato alle Marche oltre 10 milioni di euro per interventi finalizzati alla mitigazione del dissesto idrogeologico, in particolare per interventi mitigazione del rischio idraulico, di riqualificazione fluviale e di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua. «Purtroppo - sottolineano i parlamentari - negli anni sono stati depotenziati gli enti pubblici, come il Genio Civile, preposti ad intervenire sui corsi d’acqua e gli incarichi sono spesso affidati a consorzi di bonifica che non hanno personale competente ed esternalizzano gli interventi da effettuare. È tempo che progettazione e interventi tornino allo Stato che garantisce una maggiore serietà ed evita sperpero di denaro pubblico». Intanto fino ad oggi è allerta gialla lungo tutta la costa.
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