Un’allerta continua: i fiumi delle Marche sorvegliati speciali

Un’allerta continua: i fiumi delle Marche sorvegliati speciali
Un’allerta continua: i fiumi delle Marche sorvegliati speciali
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 18 Maggio 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 10:54

ANCONA -  Il colpo di coda del ciclone mediterraneo che da lunedì si è abbattuto anche sulle Marche costringe la Protezione Civile a prolungare l’allerta meteo giallo-arancione, stavolta a colori invertiti tra centronord e sud della regione. Il messaggio d’allertamento, valido dalle ore 18 di ieri alle 14 odierne, prevede un bollino arancione per criticità idraulica e idrogeologica moderata sui quadranti 5 e 6, corrispondenti alle province di Fermo, Ascoli e Basso Maceratese, anche in previsione di possibili forti precipitazioni notturne. Nel resto della regione, dove comunque ieri le piogge sono continuate, l’allerta meteo scala dopo 48 ore dall’arancione al giallo, perché le previsioni sono migliori ma il territorio resta sotto stress.


Le frane


Dalla tarda sera di martedì anche il sud delle Marche, in particolare il Fermano, ha iniziato infatti a sentire gli effetti delle forti precipitazioni che hanno gonfiato i corsi d’acqua e provocato frane e smottamenti.

I problemi maggiori per l’Ete Vivo, esondato nei pressi della frazione di Salvano, a Fermo. Una famiglia di tre persone è stata soccorsa dai vigili del fuoco con un gommone. Portate in salvo anche due persone bloccate tra due frane sulla provinciale 45 a Belmonte Piceno. A Grottazzolina i vigili del fuoco hanno evacuato cinque famiglie da una palazzina sovrastata da una collinetta interessata da una frana arrivata nel cortile del palazzo. Scuole chiuse oggi a Fermo e in molti comuni dell provincia. Situazione meno critica nel Piceno, dove però ieri il Comune di Ascoli ha attivato il Coc e alcuni comuni hanno deciso di tenere chiuse oggi le scuole. Monitorato con attenzione il livello del fiume Tronto e della diga di Talvacchia.


Fiumi ingrossati e allagamenti anche in provincia di Macerata, dove ieri a Potenza Picena sono state posizionate barriere di contenimento sulla sponda destra del fiume Potenza. A San Severino allagamenti vicino al villaggio terremotati. Le mareggiate hanno portato i detriti sulle spiagge e in alcuni tratti l’acqua è arrivata a ridosso degli chalet. Il centro nord ieri, nonostante le piogge intermittenti, ha iniziato a rifiatare. La situazione in provincia di Pesaro Urbino, la più colpita dalla prima ondata, si è andata normalizzando, anche se restano criticità soprattutto nella viabilità. A Pesaro l’altra notte il Foglia ha tracimato in tre punti, ma poi il livello si è abbassato. Ancora strade e sottopassi chiusi mentre oggi riaprono tutte le scuole tranne l’Ipsia Benelli, dove si è allagato il piano terra. Disagi lungo la strada panoramica sul colle San Bartolo. A Monteciccardo, tre abitazioni sono rimaste isolate per una frana. Altre tre famiglie sono state evacuate ieri sera per precauzione nella zona vicina al casello autostradale.


Il Misa non straripa


Allarme rientrato dopo la mezzanotte di martedì anche a Senigallia, dove l’onda di piena del Misa è passata senza straripamenti. Sono tornati nelle loro case 11 sfollati che per precauzione avevano trascorso la notte in un centro d’accoglienza. Restano molte strade da ripulire dal fango e la spiaggia piena di detriti. Monitorato il livello del fiume Esino, arrivato quasi all’argine nella zona di Jesi Centro. Il Comune ha invitato una cinquantina di famiglia a restare nei piani alti, ma in serata l’allarme sembrava rientrato. Mura storiche crollate a Rosora e Serra San Quirico, nei castelli di Jesi. La situazione drammatica della vicina Emilia-Romagna alluvionata, dove purtroppo si contano nove vittime, ha avuto ripercussioni pesanti sui collegamenti stradali e ferroviari tra le Marche e il Nord Italia. I treni a lunga percorrenza provenienti da sud si fermano ad Ancona. Ieri molti passeggeri si sono ammassati in coda alle biglietterie per chiedere informazioni su come proseguire verso Bologna.

L’Intercity notte Lecce Milano, atteso a Milano alle 7 e 12, ha accumulato sette ore di ritardo lungo il percorso alternativo Falconara-Terontola-Firenze. La riattivazione della circolazione ferroviaria tra Bologna e Rimini è prevista per le 6 di lunedì 22 maggio. Decine le strade interrotte per colate di fango e smottamenti in tutta la regione. Riaperto ieri sera il casello autostradale di Pesaro, che era stato chiuso in direzione nord per un sottopasso allagato. L’A14 resta comunque sbarrata tra Rimini e Faenza. I Tir diretti verso nord vengono dirottati da Ancona Nord verso l’Umbria, attraverso la superstrada della Vallesina. Continua l’enorme lavoro dei vigili del fuoco con 200 uomini (e rinforzi da Lazio e Toscana) impegnati nei soccorsi con 70 automezzi. Già 370 gli interventi conclusi. 

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