«Foibe piene di bugie fasciste». Senigallia, il blitz in Consiglio. La risposta di Bello: «Non conoscono la storia»

«Foibe piene bugie di fasciste». enigallia, il blitz in Consiglio. La risposta di Bello: «Non conoscono la storia»
«Foibe piene bugie di fasciste». enigallia, il blitz in Consiglio. La risposta di Bello: «Non conoscono la storia»
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 11 Febbraio 2022, 02:15

SENIGALLIA -  “Le Foibe sono piene di bugie fasciste” è la frase affidata ad uno striscione affisso nella notte tra mercoledì e giovedì da ignoti davanti all’ufficio del presidente del consiglio comunale di Senigallia Massimo Bello (Fdi). È stato rimosso dai carabinieri e dell’accaduto è stata informata la procura. Insieme alla scritta c’è un simbolo che ricorda quello di Senigallia Antifascista ma potrebbe essere stato messo per depistare. 


Dall’associazione sulla pagina Facebook ieri hanno commentato così l’accaduto: «Apprendiamo con piacere che Senigallia ha voluto reagire all’inaccettabile comunicato di FdI di pochi giorni fa in cui si sciacallava sulla tragedia delle foibe, utilizzate per una triste convenienza politica.

A Senigallia non c’è spazio per revisionismi o lugubri nostalgie. Nessuna pacificazione, nessuna resa». «Un gesto senz’altro esecrabile e vile – il commento di Massimo Bello - perpetrato da chi probabilmente non conosce la storia. Se per costoro la democrazia significa condividere il negazionismo di una tragedia, quella sulle Foibe, vuol dire che la loro visione del mondo è parziale e di parte». 


«Non è uno striscione a fermare la verità della storia, ma è la storia stessa a fermare le sciocchezze di chi crede ancora che le Foibe non siano esistite - aggiunge Bello, che presenterà una denuncia - Oltre alla condanna di questo gesto davvero fuori dalla realtà, credo fondamentale ribadire una memoria nazionale condivisibile e condannare ogni pratica negazionista. Sarebbe opportuno chiedere al Parlamento lo scioglimento di organizzazioni politiche e sociali che negano i fatti e i numeri incontrovertibili delle Foibe». Su Twitter Giorgia Meloni ha postato la foto e commentato: così «È triste che esistano ancora frange estreme della sinistra italiana che rimpiangono o negano gli orrori del comunismo. Ma non riusciranno più a cancellare pagine di storia». Su Facebook è invece intervenuto il presidente della Regione Francesco Acquaroli.

«Nel Giorno del Ricordo il pensiero va alle vittime delle stragi delle Foibe e all’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia. Tenere vivo il ricordo di quello che è accaduto è fondamentale per evitare che questi drammi accadano di nuovo». Il commissario FdI Marche Emanuele Prisco ha aggiunto: «Ormai è evidente che siamo di fronte a un clima inaccettabile, con ripetuti attacchi all’unico partito di opposizione, in una giornata che dovrebbe unire la Nazione nel ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo dei nostri connazionali». L’episodio arriva a pochi giorni di distanza dal raid vandalico alla sede di FdI di Fermo. «Sono stati appesi da vandali che si firmano con un simbolo antifascista già noto alle forze dell’ordine» ricorda Lucia Albano, deputata marchigiana Fdi.

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