Acquaroli va oltre Draghi: seconde case vietate per le feste di Pasqua. «Stop a chi non è residente, evitiamo altri contagi»

Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli
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Domenica 28 Marzo 2021, 05:10

ANCONA  - «Un provvedimento necessario vista l’evoluzione pandemica nelle Marche». Il governatore Francesco Acquaroli motiva così la decisione di blindare ulteriormente la regione vietando l’ingresso per raggiungere le seconde case ai non residenti. L’ordinanza è stata firmata ieri e resterà in vigore da domani al giorno di Pasquetta, lunedì 5 aprile: un provvedimento che supera il decreto Draghi che, invece, consente gli spostamenti nelle seconde case anche nel periodo pasquale e in zona rossa.

«Lo spostamento - si legge nel documento - resta consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazione di necessità o motivi di salute, sempre mediante l’uso dell’autocertificazione. Un provvedimento ritenuto necessario in forza del principio di precauzione e alla luce dell’evolversi della situazione pandemica nelle Marche». 

La decisione è stata presa il giorno dopo in cui la cabina di regia ha ufficializzato i dati sulla situazione pandemica nelle Marche: dati che hanno confermato la zona rossa anche per la prossima settimana, ma che potrebbero portare la regione in zona arancione subito dopo le festività di Pasqua. Per questo motivo l’ulteriore giro di vite serve a cercare di contenere il più possibile la corsa del virus in un momento delicatissimo soprattutto per la situazione all’interno nelle strutture ospedaliere. Quello di ieri è stato il terzo giorno consecutivo di sostanziale stabilità per il numero di ricoverati Covid nelle Marche, arrivato a 960 con una diminuzione di degenti nelle terapie intensive, passati a 148 (-4). In crescita, seppure contenuta, invece, i degenti in Semintensiva (216, +2) e nei reparti non intensivi (+1). Alto il numero di dimessi in un giorno (63) mentre calano ancora gli assistiti in pronto soccorso (110, -3). Continuano invece ad aumentare igli ospiti delle Rsa positivi al virus: ieri erano 257 (+8), mentre calano i positivi in isolamento domiciliare (9.113, -4) e, in maniera più rilevante, le quarantene per contatto con positivi (19.166, -513).

Preoccupazioni motivate, quelle della Regione, anche per il numero dei casi positivi che vengono registrati ogni giorno.

Dopo il picco dei mille contagi registrati in un giorno anche ieri il numero degli infetti evidenziati dai tamponi ha superato quota 700: 723 per la precisione con un rapporto positivi-test di nuova diagnosi sale al 22,7%. Scende sul totale di contagi la percentuale di casi in provincia di Ancona (208, 28,7%); seguono le province di Macerata (192), Pesaro Urbino (176), Ascoli Piceno (69) e Fermo (44); 34 contagiati sono di fuori regione. Sono 75 le persone con sintomi. La settimana si chiude con un numero ancora alto di decessi legati al coronavirus: 12 i decessi degistrati, tra cui otto persone che risiedevano in provincia di Ancona. Le persone decedute sono sette uomini e cinque donne, tra i 59 e i 101 anni, tutte con patologie pregresse. Il totale delle vittime da inizio pandemia sale a 2.591. In praticolare erano dell’Anconetano un 61enne di Cerreto d’Esi, un 66enne e un 89enne di Osimo, un 82enne e una 101enne di Falconara Marittima, una 77enne di Numana, un 84enne e una 89enne di Castelfidardo. Tre i deceduti del Pesarese: un 61enne di Pesaro, un 82enne di una 91enne di Fano. Infine tra le vittime un 59enne di Montegiorgio (Fermo).

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