Ancora 14 letti di rianimazione al Covid Hospital poi la fase tre: una dote di 140 posti da gestire

Ancora 14 letti di rianimazione al Covid Hospital poi la fase tre: una dote di 140 posti da gestire
Ancora 14 letti di rianimazione al Covid Hospital poi la fase tre: una dote di 140 posti da gestire
di Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Martedì 17 Novembre 2020, 03:05

La rivoluzione interna agli ospedali può aspettare. Ma ancora per poco. La strategia d’emergenza adottata dalle Marche per rispondere ai duri colpi inferti dal Covid al sistema sanitario regionale è messa nero su bianco nel Piano pandemico, che consta di tre fasi in crescendo legate all’acuirsi dell’epidemia. Attualmente, ci troviamo nella Fase 2, che ha allargato la platea dei nosocomi all’interno dei quali prendere in carico i pazienti che hanno sviluppato patologie da coronavirus: non più solo Ospedali Riuniti di Ancona, Marche Nord e Fermo – i tre baluardi della Fase 1 –, ma anche Senigallia, Jesi, Civitanova e San Benedetto. 

LEGGI ANCHE:

Covid, Dpcm del 3 dicembre: lockdown, Natale, cene, feste e shopping. Ecco le possibili regole

 
La fase 3, non ancora raggiunta, comporterà la riconversione di ulteriori posti letto nei reparti di queste strutture, cosa che comprimerà di fatto lo spazio dedicato alla sanità ordinaria, causando non pochi contraccolpi. Proprio per evitare ciò, prima di scavallare all’ultimo step del piano pandemico, la Regione ed i dirigenti sanitari hanno deciso di usare come argine il Covid Hospital di Civitanova: un quarto modulo da ulteriori 14 posti di terapia intensiva/subintensiva è prossimo all’apertura - «stiamo mettendo le lenzuola sui letti», fanno sapere dall’Asur, a riprova del fatto che la sua attivazione sia imminente – e, prima di dare avvio alla Fase 3, si punterà ad aprire anche un quinto modulo, per mantenere gli altri ospedali quanto più “puliti” possibile. Il problema sta nella difficoltà di reperire personale sanitario da dirottare verso l’astronave di Guido Bertolaso, ma dopo l’accordo raggiunto ieri con i sindacati su premialità ed indennizzi, lo stallo potrebbe essere superato. 

Se così non fosse, e se l’onda d’urto del Covid non dovesse arrestarsi, la Fase 3, quella studiata per lo scenario peggiore quanto a ricoveri, sarà inevitabile. Il raggiungimento di quest’ultimo livello si traduce in un aumento dei posti letto ordinari per pazienti Covid nei reparti di Malattie infettive degli ospedali che già nella Fase 2 stanno facendo i conti con il virus. Se a Senigallia non si può andare oltre ai 31 già attivati, a Jesi se ne aggiungeranno otto, a Civitanova 58, a Camerino 45, a Fermo 26 ed a San Benedetto del Tronto 15. Una dote di 140 posti Continueranno a restare Covid free, anche nella Fase 3, gli ospedali di Fabriano, Urbino, Ascoli e Macerata: in questi ultimi due casi, una palazzina esterna è stata dedicata a Malattie infettive in modo tale da mantenere i nosocomi “puliti”. I pazienti che invece necessitano di terapia intensiva e semi intensiva verranno invece portati, per quanto possibile, al Covid Hospital, in modo tale da alleggerire Torrette, Marche Nord e Fermo, dove viene garantita la presa in carico completa del paziente: posti letto, in isolamento, terapia intensiva, terapia semi-intensiva e malattie infettive, da modulare numericamente sulla base dell’espansione epidemiologica (il punto nascita dedicato verrà gestito dalla struttura ospedaliera pesarese). 

Nelle scorse ore si è venuta a creare una situazione di criticità nei pronto soccorso di Civitanova e Macerata, dove circa 20 pazienti erano rimasti fuori in attesa di sistemazione. «Di questi – fa sapere l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – cinque sono stati mandati a Torrette, cinque a Marche Nord e gli altri dieci contiamo di portarli al Covid Hospital.

Contiamo anche sull’aiuto delle strutture private accreditate». Il gruppo Kos Care ha messo a disposizione 150 posti letto, a cui si aggiungono i 16 di Villa Serena, ma solo per le post acuzie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA