Pure Acquaroli non li regge più, il governatore: «Cancellati tre voli a un amico»

«Testimone dei disservizi di Aeroitalia, per questo ci sono pochi passeggeri»

Pure Acquaroli non li regge più, il governatore: «Cancellati tre voli a un amico»
Pure Acquaroli non li regge più, il governatore: «Cancellati tre voli a un amico»
di Antonio Pio Guerra
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Sabato 10 Febbraio 2024, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 07:23

 ANCONA - «Io sono un testimone. L’altro giorno un mio conoscente mi ha raccontato che per tre volte un volo è stato cancellato. E, per questo, dalla prossima volta verrà ad Ancona con il treno come faceva prima della continuità». L’affaire Aeroitalia arriva a lambire anche la sfera privata del presidente Francesco Acquaroli. È stato lui stesso, ieri mattina, a raccontare questa sua esperienza indiretta con i disservizi nella continuità territoriale gestita dalla compagnia gestita da Intrieri.

Ritardi, voli cancellati: problemi che «stanno togliendo credibilità alla continuità territoriale, con un danno enorme».

Poi il governatore attacca frontalmente - pur senza mai citarlo - l’ad di Aeroitalia. A partire dai numeri sul riempimento dei voli di continuità (Intrieri aveva detto al Corriere Adriatico che «Ancona vale l’1% del fatturato»). «Sfiderei chiunque ad aderire a un servizio quando tutti i giorni si sente parlare di disservizi» l’Acquaroli pensiero. E affonda: «Prima di parlare di percentuali bisogna garantire il servizio per come la Regione Marche ed il Ministero lo stanno pagando». 


Il quadro da incubo


Gli ultimi dati raccontano di una media che fatica a superare il 20% nei principali collegamenti aerei tra Ancona ed i tre hub italiani. Era stato l'amministratore delegato di Ancona International Airport, Alexander D'Orsogna, ad annunciare a metà dicembre lo scatto in avanti rispetto ai primi numeri (desolanti), con percentuali arrivate a sfiorare il 25% nei mesi di novembre e dicembre. Poi l’inesorabile declino. Arrivati a questo punto, se fosse una puntata di C’è posta per te, il presidente chiederebbe di chiudere la busta. Non ci sarà, almeno per ora, l’incontro chiarificatore richiesto via Facebook da Intrieri.

«Non ho mai avuto il piacere di potermi confrontare con Lei, forse una sana e sincera riunione tra noi due potrebbe essere foriera di una soluzione nell'interesse comune» aveva scritto giovedì mattina l’ad sui social. Dettando anche le condizioni: «Se pensa che insieme si possa trovare una soluzione sappia che io sono pronto, senza intermediari e senza controfigure, ma nel rispetto delle entità che rappresentiamo». «Io credo che i tavoli di discussione tra soggetti che svolgono un ruolo pubblico debbano essere quelli individuati» lo gela Acquaroli.

«Fare tavoli in giro per l’Italia non aiuterà certo a risolvere una situazione già complicata» spiega. «Per il tramite di Enac, che deve restare centrale nella risoluzione del problema, io sono disponibile a parlare con tutti», va di diplomazia il governatore. A patto che «si garantisca il servizio». Siamo forse arrivati ad un punto morto? Parrebbe di sì: Intrieri vuole andarsene e per non farlo chiede un confronto con Acquaroli; Acquaroli vuole prima di tutto che il servizio di continuità territoriale riprenda a funzionare come dovrebbe. «La Regione ha fatto tutto quello che poteva fare e lo ha fatto in tempi non sospetti» mette le mani avanti il presidente. Anche perché «noi non gestiamo il bando».

Il problema, quello però è di tutti. «Mi auguro che queste problematiche, che non dovevano proprio venire a galla, vengano risolte nel minor tempo possibile» si augura il capo del governo regionale. Che torna sulle percentuali di riempimento. «La continuità territoriale deve volare indipendentemente dal numero di passeggeri perché è un servizio pubblico». Quindi la stilettata finale: «Se riuscissimo a volare quotidianamente senza problemi, credo che tanti marchigiani (e non) potrebbero usufruire di questo servizio in maniera positiva». Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. 
 

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