Dalla tomba del Medioevo l’abbraccio della mamma che stringe il suo bambino

A Fano emerge dagli scavi una sepoltura che commuove: un inno all’amore per i figli L’ipotesi degli archeologi: «Forse morirono insieme per un’epidemia o un incidente»

Dalla tomba del Medioevo l’abbraccio della mamma che stringe il suo bambino
Dalla tomba del Medioevo l’abbraccio della mamma che stringe il suo bambino
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:38

FANO - Ha destato meraviglia negli stessi archeologi, meraviglia e tenerezza, il ritrovamento di una sepoltura in piazza Andrea Costa, di una mamma che stringe il suo bambino al seno. Una sepoltura del tutto particolare nel contesto degli scavi di un’area che pur sondata nei primi anni del secolo scorso non cessa di rivelare sorprese, dato che in pochi centimetri di profondità rivela reperti di tutte le epoche da quella romana in poi. La tomba della mamma dovrebbe appartenere all’alto medioevo; è una semplice tomba terragna, senza orpelli o oggetti che possano fornire indizi almeno sulla sua condizione sociale e sull’epoca precisa in cui è vissuta, sulle cause della sua morte.

In tenera età

Per questo probabilmente bisognerà aspettare le analisi che verranno fatte sulle ossa, ma quella che ha impressionato e fatto sorgere molte domande è appunto la presenza di questo bambino in tenera età che la donna si stringe al petto. «Che la morte sia avvenuta al momento del parto è escluso, in quanto il bambino sembra avere un’età più evoluta, forse - ipotizza Antonio D’Ambrosio, uno degli archeologi che seguono gli scavi - una morte per una epidemia che ucciso contemporaneamente madre e figlio o una morte improvvisa per un incidente».

Il mistero sembra avvolgere questa povera sepoltura, ricca di amore e protezione nell’atteggiamento del volto della donna, sepolta con il viso rivolto al piccolo stretto in un ultimo abbraccio.

Gli archeologi procedono con cautela: preleveranno le ossa una ad una e le esamineranno nel loro laboratorio per cercare di sciogliere il mistero. Nell’area di piazza Andrea Costa dove si sta rifacendo la superficie, sono venute alla luce altre sepolture. Si tratta di povere tombe di due bambini e di un adulto, anche queste senza oggetti. Siamo in presenza dei resti del convento di San Daniele che risale al XVII secolo, ma nell’area sono stati ritrovati resti anche più antichi. Sono state individuate mura di epoca romana pertinenti più ambienti. Al momento non si sa se appartengano a più abitazioni o a una grande domus che si estendeva in tutta l’area; Rinvenuto anche un piccolo tratto di pavimento in opus spicatum.

Anfore e lucerne

Insieme a questi cocci di tutti i periodi, di lucerne, di anfore, di vasi, monete. Con il passare del tempo le domus sono cadute in rovina e come accaduto in altre parti della città, mentre in epoca romana i morti venivano seppelliti fuori le mura, nei secoli successivi si tumularono anche all’interno del nucleo urbano. Una tomba è stata rinvenuta addirittura sulla cavea del teatro romano che si trova a poca distanza dall’area delle nuove ricerche. Nell’area di piazza Andrea Costa veniva seppellito anche chi moriva, per condanna a morte o per malattie, nella prigione del vicino palazzo del Podestà. Le ricerche condotte sotto la direzione della Soprintendenza si estenderanno zona per zona su tutta la piazza.

Massimo Foghetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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