Fano, no ai frati trappisti che producono birra: «Stop al nuovo monastero, prima l’ambiente»

A Fano si apre un fronte contro il progetto dei religiosi che producono birra: « No, prima l’ambiente»
A Fano si apre un fronte contro il progetto dei religiosi che producono birra: «​No, prima l’ambiente»
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 3 Settembre 2023, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 07:20

FANO Dura da poco meno di dieci anni la lunga gestazione del nuovo monastero per i frati trappisti, previsto sulla pregiata zona collinare a Monte Giove di Fano. Ora che però i tempi della variante urbanistica cominciano a stringere, il tema è diventato tra i più divisivi in città.

Disallineati il mondo ambientalista e alcuni settori della maggioranza locale rispetto all’accelerazione impressa dalla giunta di centrosinistra. E il consiglio comunale, secondo Tommaso Mazzanti dei 5 Stelle, appare nel suo complesso «piuttosto scettico» riguardo al progetto in questione. 


L’impasse


Come si dice in questi casi: se ne sentirà parlare ancora.

Tra l’altro mancano pochi mesi alle elezioni che rinnoveranno il consiglio comunale. Risale al 2014 l’atto di indirizzo che dà il benestare alla richiesta di costruire il nuovo monastero. In un luogo che gli ambientalisti ricordano, però, essere stato tutelato e protetto «per decenni da ogni intervento edificatorio». Tra le motivazioni della Soprintendenza si leggeva che l’area di Monte Giove ha un’evidente vocazione per l’attività di carattere spirituale, dovuta alla presenza di conventi tuttora utilizzati. Un’atmosfera colta dagli stessi frati trappisti, che hanno acquistato un terreno per trasferirsi sulle colline fanesi dall’attuale sede a Frattocchie di Marino, nel Lazio, e trovare un ambiente meno rumoroso, più consono alla regola della meditazione e del lavoro nei campi. 


Il restyling


Il progetto prevede di trasformare un casolare già esistente in una foresteria. Tra le altre finalità: la coltivazione agricola e produzione della tipica birra artigianale. In più un convento su due piani, con cortile, chiesa e campanile. Tutto sembrava essersi fermato, ma in tempi recenti il percorso si è rimesso in moto e sulla giunta fanese sono fioccate critiche, anche fuoco amico. Le ulteriori spallate sono proprio di questi ultimi giorni: l’associazione ambientalista Lupus in Fabula ha infatti rinnovato ieri l’appello alle civiche assise, che sono invitate a bocciare la variante urbanistica attesa in una delle prossime sedute: «Si eviti un pericoloso precedente».

Un pressing cui contribuisce l’ironia dell’ex assessore comunale Dino Zacchilli su Facebook e rivolto ai consiglieri comunali: «L’avete ordinata una buona birra trappista da meditazione? Di meditare, qui, ce n’è davvero bisogno. Non credete?». La giunta ha approvato all’unanimità la variante urbanistica, ma Lupus in Fabula punta sul clima di perplessità percepibile nella maggioranza e nelle opposizioni, richiamando l’enciclica di Papa Francesco che «denuncia il consumo del suolo».


L’affondo


«Non si capisce, allora, l’assurda cementificazione», prosegue l’associazione ambientalista. Si preferirebbe che, invece di costruire un nuovo monastero, si ricorresse agli spazi disponibili in tre conventi in zona. Zacchilli si concentra invece sulla casa colonica-foresteria, «di fatto una piccola struttura ricettiva autonoma». L’autorizzazione dell’intervento appare dunque «un po’ forzata, prematura» e l’interpretazione della norma «elastica». 

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