ANCONA D’estate, ci sarà un incremento medio almeno di 3°C e, su tutto l’anno, di 1,8°C con. A corredo, un aumento dei rischi di incendio. Per quanto riguarda le piogge, le precipitazioni annuali caleranno del 10, forse del 12%, ma si prevede che quelle estive diminuiranno del 38% più di tutto nelle aree interne. Salvo nel Pesarese, dove si verificheranno spesso delle anomale intense piogge. Mentre sulla costa, si verificheranno molte più mareggiate estreme con conseguenze sulle spiagge e l’innalzamento e l’avanzamento del livello marino verso l’entroterra. Un insieme di fattori all’origine di una perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici, che porta ad un calo della capacità produttiva dell’agricoltura e dell’allevamento. Sono le Marche nel 2050 secondo lo scenario di base su cui lavora il nuovo Piano regionale di adattamento al cambiamento climatico.
L’iter
Piano che, in questi giorni, ha concluso il suo procedimento di valutazione ambientale strategica e che fa delle Marche la prima di tutte le regioni d’Italia ad aver completato questo fondamentale strumento. Analizza non solo le vulnerabilità connesse ai principali fattori, ma propone anche nelle varie politiche settoriali regionali delle misure di adattamento. «Parte - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi - da un quadro conoscitivo elaborato con il supporto di importanti istituti di ricerca nazionali ed internazionali ed evidenzia quali sono le maggiori criticità e vulnerabilità.
L’idea
L’idea strategica è «aumentare - aggiunge Aguzzi - la consapevolezza e la preparazione dei cittadini ai rischi e a quello che il cambiamento climatico sta trasformando in una nuova normalità». La Regione inoltre si sta muovendo in cooperazione con altri Paesi europei per mettere in campo direttamente azioni di adattamento e mitigazione come, ad esempio, i progetti Interreg (AdriaClim, Cascade, Stream che si sono conclusi a giugno, e Nacao appena avviato) e Life (Co2RK). Un piano figlio della strategia regionale di sviluppo sostenibile approvata a dicembre 2021 che, per Simone Galeotti, docente all’Università di Urbino e direttore dell’Istitute for Climate Change Solutions, rappresenta una grande occasione in quanto «proietta la regione Marche in un contesto trasformativo rispetto alle politiche ambientali: passa dalle politiche di mitigazione a quelle di adattamento».
Le azioni
Sono previste varie azioni per specifiche vulnerabilità come la tutela qualitativa e l’uso sostenibile delle risorse idriche; per contrastare la desertificazione e il degrado del territorio; per l’adattamento degli ecosistemi terrestri, marini e costieri; dell’agricoltura, della pesca marittima e dell’acquacoltura e per il settore urbanistico ed energetico.