Con olii essenziali e cipolla addio ai tarli del legno

Con olii essenziali e cipolla addio ai tarli del legno
Con olii essenziali e cipolla addio ai tarli del legno
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 17:40

I tarli sono i peggiori nemici dei nostri mobili in legno: sono infatti parassiti che si nutrono della polpa del legno e scavano gallerie microscopiche lungo le strutture. Se si nota della polverina sottile, una specie di farina chiara, e un insieme di buchetti, purtroppo il manufatto è stato infestato. Tra i rimedi delle nostre nonne possiamo trovare diverse soluzioni, ma prima di iniziare con i trattamenti conviene sempre lavare accuratamente il mobile - sia all’esterno, sia all’interno - con una miscela composta da 250 ml di aceto diluito in un litro di acqua a cui si aggiungono 2 cucchiai di fiori secchi di lavanda lasciati macerare nell’acqua almeno per 24 ore.

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Un trattamento naturale è quello di passare sulla superficie dei mobili un panno imbevuto di essenza di eucalipto. Ma bisogna anche provare con i batuffoli di cotone impregnati con una soluzione di vodka, acqua ed olio essenziale di cedro.
 
Questi batuffoli che se si lasciano essiccare all’interno dei cassetti rendono il trattamento ancora più efficace. 
Per i coraggiosi
C’è chi invece preferisce passare una mezza cipolla sul mobile (rimedio riservato ai coraggiosi) o semplicemente dell’olio di lino. Trattamenti sicuramente utili ma efficaci purché l’infestazione sia all’inizio. Altrimenti per eliminare i tarli bisogna forzatamente utilizzare trattamenti d’urto. «Noi, non utilizziamo prodotti chimici – spiegano Antonio e Filippo Sgariglia. Padre e figlio sono restauratori ad Osimo -. Esistono dei sistemi rapidi, efficaci ed anche economici per debellare del tutto i tarli». Semplificando la descrizione delle tecniche, la prima consiste nell’accatastare i mobili in un pallone e togliere l’aria per far morire d’asfissia i parassiti. La seconda è mettere i mobili in una camera a microonde che, con l’energia elettromagnetica, li distrugge. Non a caso, i due restauratori parlano sempre di mobili al plurale. «Perché purtroppo vanno trattati tutti i mobili che sono nell’ambiente dove si trova il manufatto attaccato dai vermi del legno».

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