Incubo Bolkestein, sindaci e balneari: «Basta, servono regole certe». Assenti (Confesercenti): «Nessuno investe»

Ieri un incontro in Regione con gli assessori Antonini e Brandoni per fare fronte comune. Olivetti (Senigallia): «Indirizzo unico per tutti»

L’incubo Bolkestein, sindaci e balneari: «Basta, servono regole certe»
L’incubo Bolkestein, sindaci e balneari: «Basta, servono regole certe»
di Véronique Angeletti
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Martedì 30 Gennaio 2024, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 09:15

ANCONA Summit molto partecipato ieri mattina sulla questione delle concessioni balneari in Regione. Il terzo in poco più di un mese. La riunione, presieduta dagli assessori Goffredo Brandoni con delega al Demanio e da Antonio Maria Antonini, allo Sviluppo economico, questa volta era indirizzata sia ai 23 Comuni che gestiscono i territori costieri sia alle associazioni di categoria. Lo scopo era di condividere aggiornamenti, raccogliere le istanze e presentare le strategie che la Regione illustrerà in sede nazionale. 

Le posizioni in campo

Ma anche ribadire che Palazzo Raffaello è al fianco agli enti locali e ai concessionari. «Soprattutto considerando – aggiunge Antonini – che quello balneare marchigiano è un sistema complesso, composto perlopiù da aziende piccole, quasi sempre a conduzione famigliare, motore vitale della nostra economia turistica cui il sistema Marche non può rinunciare».

Sullo stato dell’arte, nella risposta alla richiesta di parere motivato di Bruxelles sull’applicazione della Bolkestein in Italia, il Governo Meloni ha chiesto altri quattro mesi di tempo per definire «i criteri per la determinazione della scarsità della risorsa e i relativi indirizzi di riordino del settore» delle concessioni balneari. Nel documento, il Governo si impegna entro metà maggio a «concludere un primo confronto con la Conferenza unificata» al fine di «disciplinare la materia in tutte le sue implicazioni e individuare i criteri che devono informare le procedure competitive a evidenza pubblica».

In questo senso, i due assessori hanno voluto fare il punto della situazione e comunicare che la Regione condivide la posizione del Governo, anche in sede di Conferenza delle Regioni. In sintesi «siccome solo il 33% dei litorali è occupato da imprese non sussistesse il principio della scarsità di risorsa previsto dalla direttiva Bolkestein». Inoltre, non si tratta dell’ennesima proroga, «ma di un’estensione tecnica funzionale all’attivazione del tavolo consultivo incaricato di definire i predetti criteri sulla determinazione della scarsità della risorsa che non osta a un successivo, organico, riordino della materia». Un incontro necessario. «Almeno per quanto mi riguarda - interviene Massimo Olivetti il sindaco di Senigallia -. Il mio Comune - ricorda - ha il più gran numero di concessioni. Ho chiesto che la Regione si faccia portavoce di un indirizzo univoco che valga per tutto il territorio e che le regole vadano a tutelare l’interesse delle imprese e delle famiglie».

Il valore aggiunto

Un interesse che va messo in primo piano «anche perché - sottolinea - Sandro Assenti, presidente Confesercenti Marche - questo format tutto italiano ha dato valore alle spiagge, ma per colpa di questa situazione ha messo un freno drastico agli investimenti. Considerando che l’offerta mare da sola determina per il 50% la scelta dell’Italia come destinazione vacanza. Venendo a mancare i servizi tipici dei balneari del luogo non solo si tocca il reddito di centinaia di migliaia di imprese familiari, ma il rischio è che scompaia una componente fondamentale della vacanza in Italia». Va fatto ordine. Subito.

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