Il valore
Come è noto, infatti, la Suprema Corte non può entrare nel merito ma valuta esclusivamente che le procedure siano state corrette, dunque si occupa della legittimità delle sentenze. E in questo caso non avrebbe permesso il contraddittorio ai ricorrenti. Di qui la bocciatura. La conseguenza pratica è che ora toccherà di nuovo al Consiglio di Stato pronunciarsi perché gli è stata rinviata la sentenza perché sia riformata ma nel frattempo però governo e parlamento stanno elaborando strategie che potrebbero portare il massimo organo di giustizia amministrativa a doversi pronunciare diversamente da quanto fatto in precedenza. «È quanto ci auguriamo - dice Sandro Assenti, il presidente della Confesercenti che, per primo nelle Marche, aveva addirittura attaccato il Consiglio di Stato per “invasione di campo”.
Le ragioni
«Con la sentenza la Cassazione - spiega Marsilio - si apre un nuovo scenario in merito alla gestione degli stabilimenti. Ha riconosciuto fondate le ragioni della Regione Abruzzo che ha voluto costituirsi in giudizio anche per valorizzare il ruolo degli enti territoriali come soggetti esponenziali degli interessi della comunità». La causa è stata curata dallo studio Brancadoro e Cerulli Irelli, insieme all’avvocatura regionale diretta da Stefania Valeri.