Chalet, il Consiglio di Stato bocciato. Assenti, Confesercenti Marche: «Sulle proroghe si aprono spiragli»

I turisti negli chalet della Riviera delle palme
I turisti negli chalet della Riviera delle palme
di Laura Ripani
3 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Novembre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 11:43
SAN BENEDETTO - Un colpo di scena, l’ennesimo, nella vicenda delle concessioni balneari che - secondo la Direttiva Bolkestein - dovrebbero essere soggette a evidenze pubbliche: la Corte di Cassazione, con sentenza numero 32559 del 20 novembre ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, insieme al Sib, Sindacato italiano balneatori in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari. 


Il valore


Come è noto, infatti, la Suprema Corte non può entrare nel merito ma valuta esclusivamente che le procedure siano state corrette, dunque si occupa della legittimità delle sentenze. E in questo caso non avrebbe permesso il contraddittorio ai ricorrenti. Di qui la bocciatura. La conseguenza pratica è che ora toccherà di nuovo al Consiglio di Stato pronunciarsi perché gli è stata rinviata la sentenza perché sia riformata ma nel frattempo però governo e parlamento stanno elaborando strategie che potrebbero portare il massimo organo di giustizia amministrativa a doversi pronunciare diversamente da quanto fatto in precedenza. «È quanto ci auguriamo - dice Sandro Assenti, il presidente della Confesercenti che, per primo nelle Marche, aveva addirittura attaccato il Consiglio di Stato per “invasione di campo”.

Si tratta per noi comunque di una boccata di ossigeno perché d’intesa con il governo stiamo cercando di far capire all’Europa che le spiegge non sono una risorsa scarsa ma in Italia ce n’è in abbondanza e quindi la Bolkestein non ci riguarda». Intanto nei giorni scorsi dall’Ue si sono fatti però sentire e in maniera forte a chiara si è ribadito che sulla questione l’Italia rischia la procedura di infrazione così come successe con le “quote latte” con la multa che fu pagata da tutti i cittadini italiani. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Abruzzo , Marco Marsilio che si sente un po’ il vincitore di questa tornata. «Si tratta - ha detto - di una sentenza molto importante. Sono orgoglioso perché siamo l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneatori».


Le ragioni


«Con la sentenza la Cassazione - spiega Marsilio - si apre un nuovo scenario in merito alla gestione degli stabilimenti. Ha riconosciuto fondate le ragioni della Regione Abruzzo che ha voluto costituirsi in giudizio anche per valorizzare il ruolo degli enti territoriali come soggetti esponenziali degli interessi della comunità». La causa è stata curata dallo studio Brancadoro e Cerulli Irelli, insieme all’avvocatura regionale diretta da Stefania Valeri. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA