I dannati dell’esodo il sabato di Natale sull'autostrada A14: da Ancona a Pescara sei ore per 150 km

I dannati dell’esodo il sabato di Natale sull'autostrada A14: da Ancona a Pescara sei ore per 150 km
I dannati dell’esodo il sabato di Natale sull'autostrada A14: da Ancona a Pescara sei ore per 150 km
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Domenica 22 Dicembre 2019, 08:05

FERMO - Chi non ha avuto la sfortuna di restare imbottigliato nel traffico in tilt, il delirio di ieri in A14 l’ha seguito in diretta sugli schermi degli smartphone. Centinaia le foto scattate dagli automobilisti in coda per ore. Istantanee di una giornata infernale, cominciata di mattina presto e andata avanti fino a notte fonda. Un incubo annunciato che proseguirà anche nelle prossime ore, nonostante la notizia del dissequestro di tre dei 5 viadotti nel mirino della procura di Avellino. Alle 14 tra Loreto e Fermo, in direzione sud, c’erano 13 chilometri di coda, per poi quasi raddoppiare in serata tra Civitanova e Grottammare. 

A Passo d’uomo
Una paralisi che ha attraversato gran parte delle Marche. In serata i tempi di percorrenza tra Ancona e Pescara erano di 6 ore quando normalmente si impiega un’ora e mezza. In autostrada, per tutto il giorno, si è proceduto a passo d’uomo. Un serpentone infinito e strombazzante. Perché, al culmine dell’esasperazione, gli automobilisti in fila, in mancanza di meglio, si sono sfogati sui clacson. Innervositi e senza niente da fare se non aspettare, sono anche scesi dalle auto. Una parola con i compagni di sventura, un’imprecazione verso i «colpevoli di tutto questo, che ci fanno pure pagare il pedaggio» e poi di nuovo in macchina. Qualche metro in prima e punto a capo.

Nervi tesi
Uno stillicidio che ha fatto saltare parecchi nervi. Si sapeva che sarebbe successo. Eppure, davanti a code che nelle ore più critiche hanno superato i 20 chilometri, non c’è preparazione psicologica che tenga. Il caos non ha risparmiato la Statale, che nel tratto fermano si è intasata all’inverosimile. Semafori lampeggianti e vigili urbani agli incroci principali non sono bastati a evitare una giornata da bollino nero pure lungo l’Adriatica. Dove, per tutto il giorno, si sono viste le stesse scene dell’A14. Non abbastanza critiche, però, da far scattare i piani di emergenza delle prefetture, con la previsione di una viabilità alternativa dove dirottare i malcapitati automobilisti e la discesa in campo delle protezioni civili.

I cantieri
Il miracolo di Natale del dissequestro dei tre viadotti (Fosso San Biagio, Petronilla e Campofilone, tutti e tre nel Fermano) è arrivato tardi per risparmiare ai vacanzieri di fine anno un esodo da incubo. Da domani le cose potrebbero andare un po’ meglio. Autostrade finalmente inizierà a imbastire il cantiere. Paratie e segnaletica saranno spostati. E finalmente si tornerà a marciare su due corsie, di tre metri ciascuna. Più strette di quelle normali, quindi, ma che dovrebbero consentire al traffico di scorrere meglio. Scontato qualche problema per i mezzi pesanti. Restano per ora chiusi i viadotti Vallescura, sempre a Fermo, e Santa Giuliana, ad Appignano. 

Questione di ore
Per entrambi, però, la riapertura sarebbe solo questione di tempo. Parla di «spiraglio importante», il prefetto di Fermo Vincenza Filippi. «Un risultato – spiega – frutto di una grande sinergia istituzionale che si è venuta a creare. Da domani dovrebbero essere create due corsie di circa tre metri l’una, in modo da consentire la cantierizzazione dei lavori sui new jersey. Si potrà così operare in un tempo più che ragionevole». Che, però, non è ancora stato definito. 

Segnali importanti
Secondo Autostrade non ci dovrebbe volere molto. «Al momento – aggiunge Filippi – siamo abbastanza fiduciosi.

Ci saranno inevitabili rallentamenti, ma il dissequestro è un segnale decisivo e importante per il territorio e per gli automobilisti». Intanto, dopo due mesi e mezzo di travaglio stradale, cresce il fronte degli arrabbiati che torna a chiedere l’azzeramento del pedaggio. E online guadagna consensi la petizione delle Diocesi di Fermo, Ascoli e Macerata. Finora le firme raccolte sono più di 1.200.

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