ANCONA Si dice che “d’aria non si campa” ma si dice pure che “l’aria buona è mezza salute”. Pertanto, regalano tranquillità i dati rilevati dall’Arpam. Per le 17 centraline, a norma di legge europea, non c’è stato nessuno sforamento del biossido di azoto, quell’ozono negativo deleterio prodotto dal traffico, dal riscaldamento e da tanti processi industriali. Come sono in continuo miglioramento le polveri sottili in quanto i limiti per i valori medi annuali di Pm10 e Pm2.5 sono stati pienamente rispettati.
La fotografia
«La fotografia dell’anno scorso e del primo quadrimestre mettono in luce aspetti positivi - spiega la direttrice dell’Arpam Rossana Cintoli -. Non ci sono state vere e proprie emergenze. Anche i capoluoghi dove si sono verificati superamenti (il limite massimo è di 50 ug/mc) non hanno mai raggiunto il numero massimo dei 35 giorni consentiti nell’arco dell’anno». Nel 2022, sono stati 31 a Pesaro, 24 ad Ancona e 10 ad Ascoli Piceno. Mentre Macerata è maglia rosa: solo due superamenti del limite ad ottobre (70 e 55 ug/mc”); maglia nera per Chiaravalle (31 volte). Superato l’inverno, questo status quo è un asset per l’economia del tempo libero. «Rispetto a molti altri comprensori che vantano un discreto appeal turistico, le Marche - conferma la direttrice dell’Arpam - si comportano molto bene anche per merito delle sue caratteristiche territoriali e della ventilazione che dal mare risale vale verso la montagna». Tutto va bene, ma tutto potrebbe decisamente andare meglio.
Il problema
Per Michela Maione, docente di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali all’Università di Urbino, questi dati dimostrano sì che le misure di contenimento delle emissioni degli inquinanti, quelli che determinano una cattiva qualità dell’aria, stanno producendo anno dopo anno miglioramenti ma - spiega - «non bastano, come dimostra il trend stesso.
L'arrivo del polline
Anche l’arrivo precoce dei pollini e l’aumento delle allergie sono segni inconfondibili che la qualità dell’aria è rivelatrice di cambiamenti. Basta consultare il bollettino quotidiano pollinico regionale delle Marche gestito dall’Arpam. Registra i dati delle postazioni di Ancona, Castel Lama e Pesaro e trasmette ad un sito specifico del Ministero dell’Ambiente informazioni sul cambiamento della biodiversità e sulle mutazioni del clima. «I cambiamenti - osserva il dottor Floriano Bonifazi, già direttore del Dipartimento malattie respiratorie e allergiche di Torrette - sono gli effetti della tropicalizzazione che si traduce con la comparsa molto precoce di determinati pollini e l’allungamento dei periodi di fastidio per chi è allergico». Ma quello che lo preoccupa è lo smog. «I parametri europei sono nettamente superiori a quelli dell’Oms da oltre quindici anni e nel settembre 2021 le ha rivisti ancora più verso il basso. Picchi di questi inquinanti possono portare alla comparsa e la riacutizzazione di malattie gravi come l’asma, la bronchite, ictus, malattie neuro cardiologiche e tumori in vari organi». L’attenzione va mantenuta alta.
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