Falconara, la relazione dell’Arpam dopo 400 segnalazioni in 3 mesi: «Esalazioni compatibili con la raffineria Api». Ora i sindaci chiedono sicurezza

Occhi puntati sulla raffineria

Falconara, la relazione dell’Arpam dopo 400 segnalazioni in 3 mesi
Falconara, la relazione dell’Arpam dopo 400 segnalazioni in 3 mesi
di Gianluca Fenucci
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Giovedì 14 Marzo 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:32

FALCONARA Tra dicembre e febbraio oltre 400 segnalazioni dei cittadini sono giunte all’Arpam che possono essere ricondotte all’attività industriale della raffineria di Falconara. Le segnalazioni riguardano le concentrazioni di ossidi di zolfo, benzene e idrogeno solforato registrati dalle centraline dell’Arpam che ieri ha inviato una relazione dettagliata ai sindaci di Falconara, Camerata Picena, Chiaravalle, Montemarciano, Monte San Vito che ora chiedono la revisione dell’Aia, i sistemi di copertura dei serbatoi e la messa in sicurezza delle operazioni di smistamento al pontile. 

Il documento

Le conclusioni a cui è giunta l’Arpam e che vengono riassunte nella relazione inviata ai sindaci dei comuni del territorio interessati dalla problematica tengono conto sia del tipo di sostanze analizzate, sia delle condizioni climatiche e della direzione del vento nei giorni in cui si sono concentrate le segnalazioni. La relazione era stata espressamente sollecitata il 15 febbraio scorso dai sindaci, che ora chiedono interventi immediati affinché il fenomeno non si ripeta in futuro. I sindaci, che a fine gennaio si erano incontrati al castello di Falconara Alta per fare fronte comune e il 30 gennaio erano stati ricevuti in Prefettura, chiedono urgentemente una revisione dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale della raffineria e riprendono le richieste formalizzate dal dottor Saverio Ordine, prefetto di Ancona, all’indomani dell’incontro con i sindaci in una lettera indirizzata all’Arpam, alla Regione Marche, all’Ast e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, all’Ispra e ai vigili del fuoco.

La richiesta di un intervento urgente è stata avanzata al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin tramite l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi anche a nome del sindaco di Falconara, Stefania Signorini. Viene richiesto che la raffineria completi senza ulteriori ritardi la copertura dei serbatoi e risolva tutte le problematiche tecniche legate alle operazioni di smistamento che avvengono al pontile. Alle autorità ambientali viene chiesto che, per tutelare i cittadini da potenziali rischi sanitari, venga studiato e realizzato un sistema completo di monitoraggio dell’aria che interessi tutti i comuni coinvolti, compreso il posizionamento dei cosiddetti ‘nasi elettronici’ in grado di tracciare gli odori provenienti dalle realtà industriali presenti sul territorio. La relazione dell’Arpam ha evidenziato che, nel periodo compreso tra il primo dicembre 2023 e il 15 febbraio 2024, ci sono stati giorni in cui sono arrivate ai vari enti di controllo, tra cui la stessa Arpam e i comuni coinvolti, decine di segnalazioni: il record nella giornata del 17 gennaio (60 segnalazioni), seguita dal 4 gennaio (42 segnalazioni) e dal 5 gennaio (40 segnalazioni).

Le segnalazioni

Le esalazioni, in prevalenza indicate come “idrocarburi”, sono state avvertite a Falconara, Camerata Picena, Chiaravalle, Montemarciano, Monte San Vito, ma anche nella zona nord di Ancona, ad Agugliano e Monsano. L’Ast non ha evidenziato problemi per la salute dei cittadini. «Per l’estensione del fenomeno – hanno sintetizzato i sindaci del territorio - è importante che le misure per far cessare le esalazioni vengano adottate al più presto».

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