Miasmi a Falconara, la squadra dei sindaci in azione. L’Api: «Il problema non dipende da noi, qui controlli continui»

L’azienda: «ci sono altre aziende e fonti odorigene nel territorio»

Miasmi a Falconara, la squadra dei sindaci in azione. L’Api: «Il problema non dipende da noi, qui controlli continui». Foto d'archivio
Miasmi a Falconara, la squadra dei sindaci in azione. L’Api: «Il problema non dipende da noi, qui controlli continui». Foto d'archivio
di Gianluca Fenucci
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Venerdì 19 Gennaio 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:15

FALCONARA Tutti vogliono vederci chiaro. Il tema delle esalazioni maleodoranti coinvolge sia il territorio comunale di Falconara sia i centri limitrofi, Chiaravalle, Monte San Vito e Montemarciano. I sindaci dei 4 Comuni oggi si incontreranno per affrontare le problematiche relative al fenomeno. Ma anche la raffineria Api vuole approfondire e ha interesse a conoscere le vere fonti delle esalazioni: i vertici sono convinti che non può trattarsi solo di un problema da attribuirsi alla raffineria. 

Le rilevazioni

«Ci sono gli enti preposti alle rilevazioni – fanno sapere dall’azienda – e periodicamente siamo sottoposti a controlli capillari e approfonditi quando si verificano eventi di questo tipo. Non si registrano problematiche rilevanti e bisogna capire che siamo all’interno di un territorio dove proliferano altre aziende, realtà produttive e varie fonti odorigene, non solo l’Api: non può essere certo la raffineria la causa di tutti i problemi e delle diffuse esalazioni maleodoranti». Intanto stamattina al Castello i sindaci Stefania Signorini (Falconara), Cristina Amicucci (Chiaravalle), Thomas Cillo (Monte San Vito) e Damiamo Bartozzi (Montemarciano) si incontrano per fare fronte comune contro il fenomeno delle esalazioni maleodoranti.

Dopo i contatti di inizio settimana con i sindaci della Vallesina, la Signorini ieri mattina ha coinvolto anche il Comune di Montemarciano dove nei giorni scorsi sono arrivate segnalazioni analoghe a quelle ricevute a Falconara sin dal 26 dicembre scorso. Cristina Amicucci e Thomas Cillo condividono pensieri, commenti e strategie sulla questione. «Vediamo cosa emergerà dall'incontro – dice il sindaco di Chiaravalle –, sicuramente dovremo mettere in campo azioni condivise tra i Comuni interessati dai fenomeni odorigeni che tutelino al massimo la salute e l’incolumità dei cittadini: innanzitutto c'è da capire, tramite le autorità competenti, quale sia l'origine di questi odori».

Niente riscontri

Cillo, sindaco di Monte San Vito, concorda con la collega chiaravallese. «Sarò assente perché malato – dice – e delegherò l’assessore all’ambiente Piero Medi. Attualmente non abbiamo ricevuto riscontri dagli organi a cui abbiamo inviato una lettera di richiesta di spiegazioni e quindi restiamo in attesa. La prima cosa che occorre sapere è la natura da cui scaturisce questo fenomeno odorigeno, cosa che ad oggi non è chiara. Di conseguenza valuteremo le azioni e se sono dannose occorre intervenire immediatamente su chi le produce».

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