Falconara, le esalazioni finiscono al Ministero. Chiesto un incontro dopo 70 segnalazioni. Incidente all’Api, Comune parte civile

Falconara, le esalazioni finiscono al Ministero
Falconara, le esalazioni finiscono al Ministero
di Gianluca Fenucci
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Mercoledì 3 Gennaio 2024, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 12:49

FALCONARA Non intende minimizzare la sindaca Stefania Signorini sulle esalazioni e chiede un incontro urgente al ministero dell’Ambiente. «Sono state circa 70 le segnalazioni in pochi giorni per la presenza di esalazioni in tutto il territorio – dice la Signorini – e il Comune di Falconara chiede un incontro urgente all’Arpam, all’Ispra e soprattutto al Ministero dell’Ambiente. Occorre stabilire una volta per tutte l’origine dei miasmi e di fare in modo che vengano adottate tutte le misure necessarie affinché il fenomeno non si ripeta».  Specie nella giornata di sabato 30 dicembre in cui si è concentrata la maggior parte delle segnalazioni, la vita dei chiaravallesi è stata fortemente condizionata dalle esalazioni. La quasi totalità dei cittadini ha segnalato esalazioni di idrocarburi, alcune persone hanno avvertito odore di ammoniaca o, in alcuni casi, di zolfo. I miasmi sono stati avvertiti a Palombina Vecchia, in centro e in collina, in particolare in via Matteotti. Chiamate al numero verde dell’ufficio ambiente anche da Castelferretti. «La popolazione non può continuare a subire le limitazioni dovute alle esalazioni – dice la sindaca – che in alcuni casi impediscono di passare tempo all’aria aperta, di aprire le finestre, di frequentare in tranquillità alcune zone del territorio.

E’ tempo che le autorità preposte a livello nazionale, cui compete l’autorizzazione di attività che hanno un forte impatto sull’ambiente, intervengano in maniera diretta tramite i loro tecnici».

Popolazione da tutelare

La Signorini evidenzia che da tempo il Comune è impegnato a tutelare la popolazione dall’impatto derivante dalla presenza di frequenti fenomeni odorigeni e proprio in rappresentanza dei cittadini falconaresi, danneggiati dalle esalazioni, si costituirà parte civile nel procedimento per reati ambientali che, il prossimo 18 gennaio, sarà discusso in udienza preliminare davanti al gup di Ancona e che vede indagati vertici e tecnici della raffineria di Falconara. Lo ha deciso la Giunta comunale nella seduta del 19 dicembre scorso. «Attraverso la costituzione di parte civile l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, intende tutelare la città, la popolazione, l’ambiente e il territorio comunale rispetto a eventuali responsabilità che dovessero essere accertate». La vicenda giudiziaria nasce da un incidente avvenuto l’11 aprile 2018 nello stabilimento petrolifero falconarese, dal quale per giorni si sprigionarono forti esalazioni di idrocarburi provenienti dal serbatoio TK-61. Tali esalazioni condizionarono pesantemente la vita dei cittadini e generarono grande preoccupazione tra residenti e frequentatori del territorio.

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