Mancata allerta, evento imprevedibile o previsioni sbagliate? Blitz del capo della protezione civile Curcio ad Ancona

Mancata allerta, evento imprevedibile o previsioni sbagliate? Blitz del capo della protezione civile Curcio ad Ancona
Mancata allerta, evento imprevedibile o previsioni sbagliate? Blitz del capo della protezione civile Curcio ad Ancona
di Martina Marinangeli
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Sabato 17 Settembre 2022, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 16:11

ANCONA - «L’evento, per come si è sostanziato, è stato molto peggiore rispetto a quanto previsto. Su questo dovremo certamente fare degli approfondimenti». Dalle parole del capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio - arrivato di corsa ad Ancona - emerge tutta l’impotenza dimostrata dalla macchina preposta a prevenire, oltre che a gestire, le emergenze. L’allerta meteo diramata per giovedì nelle aree interne del Pesarese e dell’Anconetano - dove poi è arrivata l’apocalisse - era semplicemente gialla. Tradotto: venti e temporali.  Comuni come quello di Senigallia non erano neanche contemplati. Una previsione che fa a pugni con quanto realmente accaduto. «È evidente che l’evento sia stato molto maggiore di quello inizialmente previsto», ripete Curcio come un mantra dopo la riunione, ieri mattina, con la sala operativa della protezione civile regionale. Atterrato all’aeroporto di Falconara intorno alle 9,30, è stato portato direttamente a Palazzo Rossini dove ha fatto il punto della situazione anche con il governatore Acquaroli, l’assessore alla protezione civile Stefano Aguzzi e il capo dipartimento nazionale dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della protezione civile Laura Lega.

L'abbaglio

Ma come è stato possibile prendere un abbaglio di questa portata? Una spiegazione prova ad abbozzarla il Centro funzionale multirischi della protezione civile regionale che parla di «un fenomeno meteo impossibile da prevedere nella sua intensità e sviluppo con le attuali conoscenze disponibili». La previsione meteorologica per la giornata di giovedì - spiegano i tecnici della protezione civile guidati dal dirigente Stefano Stefoni - mostrava la possibilità di temporali in formazione sul versante tirrenico della penisola, con eventuale interessamento del crinale appenninico e delle aree interne marchigiane.

Per questo motivo era stata emessa un’allerta di livello giallo per le zone 1 e 3 (ovvero i settori montani e alto collinari del Pesarese e dell’Anconetano) per temporali localmente intensi. Nelle altre zone della regione la previsione non mostrava evidenze di fenomeni di intensità tale da determinare criticità e, pertanto, il livello di allerta è stato lasciato verde. Una decisione che si è rivelata poi errata ma, secondo la protezione civile, sarebbe stato impossibile fare diversamente. E la ragione, sempre secondo i tecnici, è legata al fatto che quello che si è abbattuto sulle due province marchigiane, il cosiddetto temporale autorigenerante, è un fenomeno «la cui previsione è estremamente difficoltosa - la difesa del Centro funzionale - in questo caso, gli elementi previsionali per stimare un’estensione e persistenza di fenomeni così intensi sono stati del tutto assenti. Anche nella vigilanza, a livello nazionale, tali fenomeni non sono stati assolutamente segnalati».

Aguzzi: «Mai accaduto nelle Marche»

Parole che ritornano anche nelle dichiarazioni di Aguzzi, che sottolinea come «un evento alluvionale così forte nelle Marche non mai capitato prima. Era del tutto inaspettato». Per oggi è prevista di nuovo un’allerta meteo - questa volta su tutto il territorio regionale - ed il livello di criticità si colora ancora di giallo. 

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