Le Marche isolate e collegate male? Pronti 9 milioni, ecco i nuovi voli che partiranno dal Sanzio

L'atrio partenze dell'aeroporto delle Marche
L'atrio partenze dell'aeroporto delle Marche
di Massimiliano Petrilli
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Venerdì 22 Aprile 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 16:17

ANCONA - Milano, Roma e Napoli in rampa di lancio. Dal ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibile, Dipartimento per la mobilità sostenibile, è infatti arrivato il disco verde ai fondi per la continuità territoriale così da garantire entro fine anno collegamenti voli a prezzo calmierato (sui 50 euro) con l’aeroporto delle Marche. Il finanziamento ministeriale è di 9 milioni suddiviso in tre anni a cui ogni anno si aggiungono 3 milioni e 177mila euro dalla Regione Marche.

La svolta è avvenuta a fine 2021 grazie all’emendamento, a firma dell’on.

Giulia Lupo e co-firmata dai senatori Mauro Coltorti (presidente della commissione Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti del Senato) e Giorgio Fede, approvato con la Legge di bilancio, con cui lo scalo di Ancona, insieme a quello di Trieste, si è visto garantito l’accesso alle risorse per la continuità territoriale. Oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea da e per l’aeroporto del capoluogo uguali a quelli già assegnati alle isole, così da colmare quel gap per anni sbandierato dalla regione. Il via libera normativo aveva aperto la possibilità di agganciare le tanto agognate rotte per Milano (Linate), Roma Fiumicino e Napoli, voli interni verso hub strategici nei collegamenti aerei.

Le mete
Le tre mete sono state definite «imprescindibili» dallo studio dell’Università Politecnica delle Marche, presentato nei mesi scorsi dal rettore Gian Luca Gregori, su come potenziare uno scalo mai decollato del tutto soprattutto sul mercato italiano. Una situazione talmente critica da avvicinare la nostra regione alle condizioni delle isole. Tanto che, in uno studio commissionato dall’aeroporto al network Pwc, era emerso come le Marche avrebbero tutti i requisiti per accedere ai fondi per i cosiddetti voli di continuità territoriale – destinati alle realtà insulari, appunto – previsti dalla Commissione europea per collegare un’area isolata attraverso l’aeroporto di riferimento. Gli Osp-Oneri di servizio pubblico per attivare questi voli possono essere imposti solamente per servizi aerei di linea e relativamente a due tipologie di rotte, ovvero quelle verso un aeroporto di una regione periferica o in via di sviluppo, e quelle a bassa intensità di traffico. Elementi confluiti nell’emendamento alla Finanziaria con cui l’aeroporto di Ancona è stato inserito tra quelli da far accedere agli Osp. E ora in grado di aprire importanti spazi di manovra per il Sanzio.


I documenti
Se il testo del provvedimento deve essere ancora definito, il Dipartimento per la mobilità sostenibile ha invitato la Regione a inviare alla Commissione europea i documenti elaborati dalla Pwc e dall’Università Politecnica delle Marche così da ottimizzare le procedure e le tempistiche per la realizzazione del progetto. Lo studio dell’Univpm aveva sottolineato che l’incremento dell’attività dell’aeroporto regionale con 300mila passeggeri e ulteriori 30mila tonnellate di cargo avrebbe un impatto sul Pil regionale di circa 200 milioni di euro. Oltre all’analisi degli impatti diretti ed indiretti, la ricerca aveva incluso anche interviste ad aziende, associazioni di categoria e intermediari turistici da cui era emersa la situazione di sostanziale isolamento della regione. «L’isolamento limita lo sviluppo delle relazioni commerciali, sia in ambito nazionale sia soprattutto internazionale, ed impatta negativamente sulla produttività. Tra i maggiori disagi si osserva la necessità di spostamenti in auto per raggiungere altre sedi aeroportuali con conseguenti costi in termini monetari e di tempo, oltre che l’inibizione delle visite da parte di operatori esterni alla regione - si leggeva nello studio - Sempre a causa della limitata accessibilità delle Marche l’attrazione di turisti da mercati più distanti rappresenta una sfida ardua». «Sostenere l’economia e l’accessibilità della regione costituisce una leva economica fondamentale per lo sviluppo non solo delle Marche ma anche di tutte le regioni limitrofe, quindi dell’intera Italia centrale - aveva commentato il senatore Coltorti dopo l’approvazione dell’emendamento alla Finanziaria - Possiamo dunque affermare che, se queste aree considerate periferiche fino a ieri, domani potranno essere agevolmente collegate al resto del Paese e alle principali destinazioni internazionali, con tutte le ricadute positive per il territorio, sarà una vittoria di tutti». Traguardo ora più vicino.

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