TREIA - Dalla Juventus al Milan, dall’Inter al Real Madrid, dal Manchester City al Bayern Monaco, ma anche Yamaha, Ducati e Lancia. Erano questi i loghi delle prestigiose squadre di calcio italiane e straniere che campeggiavano su gadget e capi di abbigliamento venduti online, finché il produttore/venditore non si è visto piombare nel laboratorio la Guardia di finanza di Venezia. Da quel momento per un treiese di 55 anni, il business è finito.
LEGGI ANCHE:
Porto Recanati, Nike, Adidas e altri grandi marchi taroccati: maxi sequestro
Ancona, marchi taroccati e prodotti pericolosi: maxi sequestro Finanza
Poco dopo è invece iniziato il procedimento penale nei suoi confronti e ieri, a distanza di tre anni dai fatti, è iniziato il processo di primo grado davanti al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Stefano Lanari. L’accusa, nei confronti del treiese – che è difeso dall’avvocato Mauro Chiariotti – è di contraffazione o alterazione dei marchi dei prodotti industriali aggravata. Ieri mattina si è costituita parte civile anche la Juventus Fc spa tramite l’avvocato Giuseppe Zanalda del foro di Torino.
A processo per le maglie con loghi falsificati: la Juventus si costituisce parte civile

2 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Dicembre 2019, 10:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout