Black Friday, attenzione ai falsi: come fare gli acquisti online senza essere truffati

Black Friday, attenzione ai falsi: come fare gli acquisti online senza essere truffati
di Andrea Boscaro
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 06:59

«Quando sei a Roma, fai come i Romani» è un’espressione attribuita a Sant’Ambrogio che, adottata nei secoli successivi al di fuori del suo contesto ecclesiale, iniziò a significare che occorre adeguarsi al contesto in cui si opera attuando comportamenti e buone pratiche all’altezza della situazione.

Alla vigilia del Black Friday del prossimo 25 novembre, tradizionalmente momento clou degli acquisti online, è utile pertanto affrontare le offerte di cui si illumineranno i siti e-commerce con qualche malizia sia per smascherare possibili condotte ingannevoli sia, se lo si ritiene giusto, per preferire acquisti effettuati in una modalità rispettosa dell’ambiente. Se avvalersi di strumenti come Camelcamelcamel.com rende possibile vedere come è cambiato, nel corso del tempo, il prezzo di un prodotto presente su Amazon così da dubitare dello sconto pubblicato in occasione del Black Friday, è poi necessario difendersi dalla vendita di prodotti contraffatti: secondo una ricerca condotta da Certilogo, un’azienda italiana che fra le sue tecnologie di “connected products” offre soluzioni che permettono il tracciamento di prodotti autentici, i falsi rappresentavano il 19% dei prodotti analizzati nel 2020 e hanno raggiunto il 27% nel 2021 e i prodotti contraffatti venduti online sono saliti dopo la pandemia dall’ 81% al 86% del totale.

Il dato che stupisce è però un altro: solo il 19% di chi li ha acquistati era consapevole del fatto che il prodotto acquistato non fosse autentico.

LA PRECAUZIONE

 Nel futuro forse le tecnologie come la Blockchain potranno supportare il contrasto alla contraffazione, ma oggi tale fenomeno deve essere combattuto con una maggiore consapevolezza da parte del consumatore: è sempre buona norma pertanto controllare le recensioni sui siti che professionalmente le aggregano come Trustpilot o Zoorate e, di fronte ai feedback che un merchant possa aver ricevuto su Amazon, utilizzare strumenti come Review Meta che soppesano, grazie a un proprio algoritmo, l’affidabilità delle recensioni disponibili. Un acquisto attento, soprattutto in momenti di picco delle vendite e delle consegne come il Black Friday o il Natale, può tenere in considerazione anche la sostenibilità ambientale del commercio elettronico: secondo la Scuola Sant’Anna di Pisa, un ordine effettuato online risulta “carbon neutral” solo se l’acquirente, anziché riceverlo a domicilio, avesse dovuto percorrere più di 5 km dalla propria abitazione. Oggi il 59% degli italiani che acquistano online, secondo il Sustainability Report 2022 di RetailX, controllano spesso o sempre i fattori che possono ridurre l’impatto ambientale del proprio acquisto online, una percentuale che sfiora i due terzi nella fascia di età fra i 16 e i 24 anni.

LA CONSAPEVOLEZZA

Una crescente consapevolezza dei consumatori è dunque il migliore fattore di “competizione al rialzo” fra i venditori e può riguardare aspetti di business, di processo e di comunicazione. Fra i primi si possono annoverare la possibilità, presente sul sito del venditore, di acquistare prodotti fallati, ricondizionati o “pre-loved” e l’introduzione di modalità ad abbonamento così da migliorare lo smaltimento dell’usato mentre, fra i secondi, rientrano la disponibilità di opzioni di consegna “senza fretta” e di ritiro presso punti vendita fisici o lockers. Il ridimensionamento dell’imballaggio per adeguarsi alle dimensioni del bene, l’assenza di materiali non riciclabili nella sua composizione e la cosiddetta “etichettatura ambientale” per aiutare il consumatore a smaltire correttamente il tutto sono frutto di processi improntati alla sostenibilità come le politiche sul reso gratuito: nel passato hanno contato così tanto per introdurre fiducia negli acquisti online, ma oggi ne rappresentano un limite per l’aggravio dei costi che introducono e per l’evidente impatto ambientale che rappresentano. Una sensibilità crescente ad acquisti sostenibili da parte dei consumatori richiede anche una comunicazione più credibile e puntuale da parte delle aziende: le schede prodotto in cui siano evidenziati valori come, nel caso di prodotti ricondizionati, la minor impronta carbonica rappresentata dal più lungo ciclo di vita di tale bene, la lista dei fornitori coinvolti, della loro appartenenza al territorio, del loro rispetto delle condizioni di lavoro del personale sono aspetti di comunicazione da considerare fino all’adozione di scelte formali quali la trasformazione in “società benefit”. 

IL VADEMECUM

1 L’impegno per l’ambiente è stato comunicato efficacemente in un’area dedicata del sito con obiettivi e risultati ottenuti

2 Il modello di vendita online è stato innovato introducendo prodotti fallati o ricondizionati, scegliendo modalità di abbonamento per lo smaltimento dell’usato

3 Nel caso di prodotti ricondizionati è indicata la minor impronta carbonica rappresentata dal più lungo ciclo di vita del prodotto

4 Il consumatore può scegliere formule di consegna “senza fretta” che se selezionate vengono in qualche modo premiate

5 È presente la comunicazione sul possibile riutilizzo delle confezioni e l’assenza di plastica negli imballaggi

6 È segnalato l’impiego dell’etichettatura ambientale volta a facilitare lo smaltimento corretto dei rifiuti

7 Sono specificate le scelte fatte su fornitori e condizioni di lavoro

8 La buona reputazione del venditore è verificabile attraverso recensioni. La politica dei resi sono impostate per scoraggiare la gratuità

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