«Lo Stato deve garantire risorse per rendere funzionale la villa». Pioraco, immobile confiscato all’ex generale Spaziante

«Lo Stato deve garantire risorse per rendere funzionale la villa». Pioraco, immobile confiscato all’ex generale Spaziante
«Lo Stato deve garantire risorse per rendere funzionale la villa». Pioraco, immobile confiscato all’ex generale Spaziante
di Monia Orazi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Febbraio 2024, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 12:17

PIORACO Cercasi gestori per la villa confiscata all’ex numero due della finanza, l’ex generale Emilio Spaziante, arrestato nel 2014 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose di Venezia, per cui ha patteggiato 4 anni. È stato di recente emesso, da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e le gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, il bando per poterla assegnare in comodato gratuito, per attività no profit legate al sociale o al recupero dei tossicodipendenti, la splendida villa situata sulla strada tra Pioraco e Seppio, realizzata con piscina, maneggio e finiture di pregio, del valore stimato in circa 290 mila euro, ma il rischio è che per i costi di ripristino dell’agibilità della struttura e gli interventi di sistemazione necessari, non si riesca ad assegnare, come già avvenuto con i bandi precedenti.

La vicenda

A riassumere la storia della villa, il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi: «Si rinnova ancora una volta il bando per la manifestazione di interesse alla gestione della villa, rivolto ad associazioni no profit, come bene inalienabile, per attività non a scopo di lucro. Abbiamo ragionato per poterla prendere in gestione come amministrazione comunale, ma la villa nonostante il grande pregio e valore dell’immobile, di un certo lusso, con piscina e impianti tecnologici, visto come è attualmente nelle disponibilità attuali e il trascorrere del tempo, necessita di risorse per valutare lo stato dell’immobile, il ripristino della piena agibilità e i necessari interventi sugli impianti, ad esempio quello elettrico ed il riscaldamento sotto al pavimento.

Anche la piscina è da rifunzionalizzare. Sarebbero necessarie decine di migliaia di euro, che non sono nella disponibilità del Comune. Abbiamo tante idee possibili di utilizzo, da spazi destinati ad attività sociali, per esigenze connesse al sisma, di Protezione civile, ma sono necessarie le risorse per rimetterla in carreggiata, altrimenti diventa impossibile qualsiasi utilizzo».

Il problema

«Come istituzioni - conclude Cicconi - abbiamo il forte rammarico che una struttura che potrebbe essere utile a tutto il territorio, a supporto di attività sociali e associazioni no profit, un’opera meritevole che dopo la confisca viene restituita nella fruizione all’uso collettivo e sociale, resta inutilizzata perché non si mettono a disposizione le risorse per poterla utilizzare concretamente. Un bando del genere dovrebbe prevedere la consegna chiavi in mano, del bene confiscato, in modo da garantire l’effettivo utilizzo, altrimenti è difficile che per i costi da sostenere, che qualcuno si faccia avanti. Inoltre con il trascorrere del tempo l’edificio subisce gli effetti dell’usura del tempo e dell’incuria, perdendo progressivamente il proprio valore. Lo Stato o gli enti competenti dovrebbero mettere a disposizione risorse per rendere funzionale la villa, utilizzabile senza necessità di interventi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA