PIORACO Cercasi gestori per la villa confiscata all’ex numero due della finanza, l’ex generale Emilio Spaziante, arrestato nel 2014 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose di Venezia, per cui ha patteggiato 4 anni. È stato di recente emesso, da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e le gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, il bando per poterla assegnare in comodato gratuito, per attività no profit legate al sociale o al recupero dei tossicodipendenti, la splendida villa situata sulla strada tra Pioraco e Seppio, realizzata con piscina, maneggio e finiture di pregio, del valore stimato in circa 290 mila euro, ma il rischio è che per i costi di ripristino dell’agibilità della struttura e gli interventi di sistemazione necessari, non si riesca ad assegnare, come già avvenuto con i bandi precedenti.
La vicenda
A riassumere la storia della villa, il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi: «Si rinnova ancora una volta il bando per la manifestazione di interesse alla gestione della villa, rivolto ad associazioni no profit, come bene inalienabile, per attività non a scopo di lucro. Abbiamo ragionato per poterla prendere in gestione come amministrazione comunale, ma la villa nonostante il grande pregio e valore dell’immobile, di un certo lusso, con piscina e impianti tecnologici, visto come è attualmente nelle disponibilità attuali e il trascorrere del tempo, necessita di risorse per valutare lo stato dell’immobile, il ripristino della piena agibilità e i necessari interventi sugli impianti, ad esempio quello elettrico ed il riscaldamento sotto al pavimento.
Il problema
«Come istituzioni - conclude Cicconi - abbiamo il forte rammarico che una struttura che potrebbe essere utile a tutto il territorio, a supporto di attività sociali e associazioni no profit, un’opera meritevole che dopo la confisca viene restituita nella fruizione all’uso collettivo e sociale, resta inutilizzata perché non si mettono a disposizione le risorse per poterla utilizzare concretamente. Un bando del genere dovrebbe prevedere la consegna chiavi in mano, del bene confiscato, in modo da garantire l’effettivo utilizzo, altrimenti è difficile che per i costi da sostenere, che qualcuno si faccia avanti. Inoltre con il trascorrere del tempo l’edificio subisce gli effetti dell’usura del tempo e dell’incuria, perdendo progressivamente il proprio valore. Lo Stato o gli enti competenti dovrebbero mettere a disposizione risorse per rendere funzionale la villa, utilizzabile senza necessità di interventi».