Caso cataratta a Macerata, rimborsi troppo bassi e liste di attesa sempre più lunghe. L’allarme lanciato pure dalla Società oculistica italiana

Caso cataratta a Macerata, rimborsi troppo bassi e liste di attesa sempre più lunghe. L’allarme lanciato pure dalla Società oculistica italiana
Caso cataratta a Macerata, rimborsi troppo bassi e liste di attesa sempre più lunghe. L’allarme lanciato pure dalla Società oculistica italiana
di Luca Patrassi
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Venerdì 1 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 07:17

MACERATA - Cataratta, la questione si complica. La Regione Marche è pronta a rendere operativo il decreto ministeriale che aggiorna le tariffe e porterà novità per diversi servizi sanitari. I nuovi tariffari ministeriali sono stati pensati per introdurre nuovi servizi come il parto indolore, gli ausili avanzati ma il relativo incremento della spesa ha portato ad altrettanti tagli che andranno a ripercuotersi in settori come l’oculistica, la dermatologia, il laboratorio di analisi e le risonanze.

La situazione

Nel Maceratese è già motivo di forte polemica la questione degli interventi di cataratta.

A una costante evoluzione delle tecnologie ha corrisposto un parallelo taglio delle risorse: l’ultimo intervento della Regione Marche, obbligato dall’introduzione dei tariffari del Ministero, porta a 806 euro il valore di un intervento sulla cataratta, circa un terzo del valore di una ventina di anni fa. La conseguenza pratica? Si allungano le liste di attesa, la Regione ritiene l’intervento per la cataratta a bassa complessità e cala conseguentemente anche la disponibilità delle sale operatorie negli ospedali pubblici per questa tipologia di interventi mentre ai privati vengono dati rimborsi reputati non remunerativi.

Ottocento euro per una cataratta viene considerato un rimborso in perdita quando - fanno presente le case di cura private - solo il cristallino necessario per l’operazione ne costa 300, poi ci sono le spese per la struttura, l’equipe sanitaria. La soluzione immediata? I privati non faranno gli interventi di cataratta, non in regime di convenzionamento visto che appunto la Regione non lo considera una priorità. Dunque interventi solo a pagamento per un costo che si aggira nel territorio maceratese (altrove si supera i 2.000) sui 1.400 euro. Presentando di recente i progressi fatti nel settore, il presidente della Società oculistica italiana Matteo Piovella ha osservato: «Questo è la normale conseguenza della opportunità d’impianto di cristallini artificiali a tecnologia avanzata, capaci di correggere i difetti di vista e la presbiopia. In pratica, i pazienti affetti da cataratta che si sottopongono all’intervento di chirurgia rifrattiva del cristallino grazie all’impianto di questi cristallini artificiali hanno la possibilità di guidare la macchina, guardare la televisione, usare il computer, usare il telefonino, leggere un libro o il giornale senza ricorrere agli occhiali. Eppure nel nostro sistema sanitario nazionale, le tecnologie digitali sono adottate solamente per il 4% del necessario, una debacle vergognosa di cui qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità, anche ammettendo di non essere in grado di organizzare quanto oggi è indispensabile. Io ritengo che i cittadini debbano conoscere che il livello di bassa qualità della chirurgia oculistica oggi erogata nel nostro Paese è responsabilità di un burocrate poco aggiornato privo delle conoscenze necessarie e insensibile ad ogni sollecitazione». Ancora il presidente della Soi: «Non avere una vista efficiente vuol dire essere penalizzati rispetto alle altre persone e al giorno d’oggi ciò è impensabile».

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