Gestione dello stadio, nuovo ricorso al Tar: l’ex Sangiustese chiede un risarcimento al Comune

Una partita della Sangiustese, foto d'archivio generica
Una partita della Sangiustese, foto d'archivio generica
di Marco Pagliariccio
2 Minuti di Lettura
Martedì 18 Luglio 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:32
MONTE SAN GIUSTO Poco meno di 98mila euro. È la cifra l’ormai ex Sangiustese calcio, che da qualche settimana ha cambiato denominazione in Mcc Montegranaro, ha chiesto al Comune presentando un nuovo ricorso al Tar: il risarcimento è legato alla mancata aggiudicazione della concessione della gestione dello stadio comunale di via Magellano nel periodo 2016-2018 e per aver perso la chance di potersela vedere aggiudicata.  


La contestazione


La società sportiva contesta nuovamente il fatto che, nel 2016, il Comune abbia deciso di affidare direttamente, senza passare da una gara pubblica, la gestione del campo sportivo a quella che allora si chiamava San Giusto Asd (oggi Ponte San Giusto Academy). Secondo la tesi della ricorrente, se il Comune avesse bandito una gara ad evidenza pubblica, la San Giusto Asd non avrebbe potuto nemmeno partecipare «in quanto pacificamente inadempiente all’obbligo di realizzare le opere dedotte nella precedente concessione». Sulla questione, infatti, si era già pronunciato il Tar nel 2018, dando ragione all’allora Sangiustese e costringendo così il Comune a bandire una nuova gara nel 2019. Il fatto di non essere titolare della gestione dello stadio aveva obbligato la società, dal 10 ottobre 2016 al 3 aprile 2018, a corrispondere alla San Giusto Asd l’importo di circa 50mila euro «a titolo di corrispettivo per l’utilizzo dell’impianto sportivo di Villa San Filippo, così da poter svolgere le partite ufficiali del campionato Serie D e del settore giovanile e gli allenamenti». Inoltre, se si fosse aggiudicata la nuova concessione, «la ricorrente non solo non avrebbe pagato tale somma, ma avrebbe ottenuto dalle altre società sportive del Comune di Monte San Giusto, o di altri Comuni limitrofi, il giusto corrispettivo per la messa a disposizione dell’impianto e, in tal guisa, avrebbe pure ottenuto un’utile d’impresa stimabile nel 10% del valore della concessione, ossia di 47.976 euro». Basta sommare le due cifre per ottenere la richiesta avanzata. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA