POTENZA PICENA - «Il Comune ha giocato da comparsa e ha sbagliato». Ha assunto un risvolto politico la vicenda delle 30 coppie di sposi che avevano prenotato Villa Buonaccorsi per il loro matrimonio e, senza l’autorizzazione del ministero, sono state costrette a cambiare location. Ad intervenire è il deputato del Pd, Mario Morgoni, che condanna «la mancanza di iniziative da parte dell’amministrazione per ottenere l’affidamento temporaneo della gestione della villa».
Dopo che le difficoltà degli sposi sono finite sotto i riflettori, il portavoce delle coppie, Lorenzo Mongardi, dice che nessuno li ha chiamati ufficialmente «né per confermarci la mancanza di disponibilità della villa, né per dirci il contrario - dice -.
« L’acquisizione - scrivono i dem - da parte del ministro Dario Franceschini è stato un passaggio di valore storico per il territorio. Una scelta capace di offrire opportunità di sviluppo economico, ma anche di progresso culturale e civile. Per quella scelta il Partito democratico ha impegnato tutte le sue energie sensibilizzando, coinvolgendo e promuovendo iniziative: lo hanno fatto il circolo di Potenza Picena, il gruppo consiliare della Regione e il deputato Mario Morgoni. Quella scelta era il primo passo di un percorso. A quel punto il testimone è passato gli amministratori del territorio, da quelli comunali a quelli regionali, che erano chiamati a svolgere un ruolo concreto e incisivo a garanzia degli interessi della comunità».
Anche il circolo locale, come lo stesso Morgoni, ricorda di aver proposto all’amministrazione di chiedere subito al ministero l’affidamento al Comune della gestione temporanea della Villa.
«Eravamo mossi dalla preoccupazione per le manutenzioni ordinarie e degli spazi esterni - prosegue la nota dei dem -. La richiesta del Comune è stata inoltrata con oltre un mese di ritardo e non è stata accompagnata da un concreto confronto con il ministero. Tali rapporti e situazioni vanno monitorati dall’ente locale, ma anche dalla Regione, a maggior ragione quando il governatore è stato sindaco di quel Comune. Purtroppo - conclude la nota - i fatti di questi giorni, dall’annullamento di eventi programmati alla fruizione pubblica della villa preclusa, testimoniano come gli amministratori locali e regionali non siano in grado di giocare un ruolo da protagonisti in questa vicenda».
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