Corteo dall'Hotel House di Porto Recanati, la consigliera Sall: «La strumentalizzazione mi lascia perplessa»

Corteo dall'Hotel House di Porto Recanati, la consigliera Sall: «La strumentalizzazione mi lascia perplessa»
​Corteo dall'Hotel House di Porto Recanati, la consigliera Sall: «La strumentalizzazione mi lascia perplessa»
di Giulia Sancricca
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Lunedì 24 Luglio 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 12:24
PORTO RECANATI - Non si è girata dall’altra parte. L’amministrazione Michelini ha ascoltato e discusso con i manifestanti dell’Hotel House che sabato pomeriggio sono partiti dal palazzone multietnico arrivando fino in corso Matteotti, sotto la sede del municipio. E dopo le critiche mosse dal gruppo di residenti (poco meno di 150 i partecipanti al corteo) ora è il sindaco Andrea Michelini a dire la sua e a intervenire sui diversi punti sollevati dai manifestanti.


«Ho preso atto di un documento in cui si richiede la nomina di Luca Davide (locale esponente della Lega) come amministratore condominiale del palazzo. È stato risposto che la nomina di un amministratore condominiale di un palazzo privato, normata dal Codice civile, non è competenza del sindaco né può essere influenzata o condizionata dalla politica o dall’amministrazione comunale, trattandosi di materia che i condomini privati sono tenuti a gestire in proprio». Con l’occasione è stato anche affrontato il problema relativo alla concessione della idoneità alloggiativa, documento che attesta i requisiti di legge dell’alloggio ed è necessario per ottenere il permesso di soggiorno, il ricongiungimento familiare.

L'impegno del sindaco

«Gli abitanti del palazzo hanno rappresentato la difficoltà di reperire tecnici a prezzi abbordabili per produrre la documentazione necessaria per ottenere tale certificato».

Il sindaco si è impegnato a rendere la procedura più abbordabile attraverso convezioni con i patronati. Poi il progetto contro il caporalato. Il sindaco ha fatto chiarezza sullo stato degli atti relativi al procedimento, «prendendo purtroppo atto che molti degli abitanti dell’Hotel House erano scarsamente informati sulla tematica in questione e fornivano versioni molto lontane dalla realtà. Tipo che vi fossero otto milioni di euro disponibili nelle casse dal Comune da distribuire agli abitanti dell’House». A dire la sua anche la consigliera con delega all’integrazione, Fatou Sall che, sin dal suo insediamento, ha manifestato la volontà di favorire l’integrazione lavorando al cosiddetto ascensore sociale. 

La solidarietà


«La metà della gente a cui ho chiesto perché fosse venuta a manifestare, mi ha risposto che lo ha fatto per solidarietà e perché chiamato da un membro della sua comunità e non voleva fare una figuraccia. Il 15% dei manifestanti non abita all’Hotel House, anzi alcuni risiedono fuori Porto Recanati. C’è chi manifestava perché abbiamo detto al ministero che all’House ci sono i caporali, chi per la residenza, chi per l’idoneità alloggiativa e chi per la pensilina dello scuolabus. Ma la cosa che più mi lascia senza parole è la strumentalizzazione: chi li ha istruiti, lo ha fatto pure maluccio. Ai miei compatrioti venuti perché gli è stato detto che mi ero venduta l’anima per dividermi gli otto milioni con l’amministrazione Michelini, voglio dire che io nella mia vita non ruberò mai un centesimo e se proprio avessi rubato quei soldi sabato non sarei stata davanti al Comune, ma in Senegal in vacanza».

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