Porto Recanati, accoltellato all'Hotel
House: spunta racket delle elemosine

Porto Recanati, accoltellato all'Hotel House: spunta racket delle elemosine
di Emanuela Addario
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Martedì 27 Novembre 2018, 10:42
PORTO RECANATI - Un regolamento di conti per la spartizione del denaro proveniente dalle elemosine raccolte dai numerosi nigeriani all’esterno e nei parcheggi dei vari supermercati portorecanatesi. Si inquadrerebbe in questo ambito l’aggressione a suon di bastoni e coltelli avvenuta domenica mattina sul pianerottolo del 12° piano dell’Hotel House sulla quale stanno compiendo le indagini i carabinieri. Tutto sarebbe nato dal rifiuto da parte del giovane nigeriano accoltellato di versare la sua quota parte a chi gli “fornisce il lavoro” e gestisce la zona.
  
Le indagini dei carabinieri portano ad un gruppo di nigeriani che hanno aspettato l’uomo tra i piani del palazzone per chiedere quanto dovuto. Al suo rifiuto sono spuntati bastoni e coltelli. Il giovane è stato aggredito da un branco di connazionali poco dopo identificati dai carabinieri della stazione di viale Europa. La vittima è stata medicata e poi trattenuta in caserma per essere interrogata. Dalle ricerche emerge, quindi, un altro “settore” lavorativo tanto redditizio quanto illegale che fa sempre capo al quartier generale dell’Hotel House. I nigeriani che si vedono giornalmente fuori ai supermercati della zona a chiedere qualche spicciolo a chi esce con la spesa non sarebbero lì casualmente o per scelta individuale. Dietro quel gesto di elemosina fatto da molti cittadini ci sarebbe una vera e propria attività imprenditoriale. Quei ragazzi pronti ad aiutare le massaie a mettere in macchina le buste pesanti della pesa sarebbero veri e propri “operai” che lavorano per conto di un “imprenditore” al quale ciascuno di loro verserebbe una significativa percentuale sull’incasso. Le cifre e si attestano sui 100 euro al giorno. Sarebbe questa la cifra che ciascun nigeriano incasserebbe fuori dai supermercati della città nell’arco di una giornata. Di questi ben il 60% andrebbe all’imprenditore e il restante resterebbe al manovale. Un giro economico che produce un introito di tutto rispetto al quale l’imprenditore non avrebbe alcuna intenzione di rinunciare. Ecco che quando il giovane si sarebbe rifiutato di dare la quota dovuta sono spuntati i coltelli e i bastoni.
L’aggressione è avvenuta nella tarda mattinata di domenica su uno dei corridoi del 12° piano del palazzone di via Salvo d’Acquisto. Il nigeriano, rincorso dagli esattori, avrebbe cercato rifugio bussando incessantemente alla porta di un appartamento abitato da una connazionale che probabilmente per paura si sarebbe rifiutata di aprire la porta. Sul pianerottolo sarebbe stato raggiunto dal branco e avrebbe cercato di difendersi. All’arrivo delle forze dell’ordine l’uomo ha dato una versione poco attendibile sulle ferite da taglio: si sarebbe rotto un finestrone lungo il corridoio a causa del vento e si sarebbe ferito. Sulla vicenda continuano incessanti le indagini dei militari dell’Arma che stanno effettuando nel condominio e nelle aree circostanti.
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