La casa di riposo allestisce una stanza degli abbracci, anziani e familiari tornano a tenersi per mano

La stanza degli abbracci
La stanza degli abbracci
di Alessandra Bastarè
3 Minuti di Lettura
Martedì 8 Dicembre 2020, 03:55

POLLENZA - Potranno tornare a tenersi per mano con i propri familiari le nonnine e i nonnini della casa di riposo di Pollenza grazie alla stanza degli abbracci che già da oggi sarà frequentata per le prime visite. Un’idea nuova e originale per permettere agli ospiti della residenza protetta per anziani di tornare a vedere i propri congiunti e toccarli anche solo per una stretta di mano di conforto e di sostegno.

LEGGI ANCHE:

Dpcm Natale, le Faq del Governo: dai fidanzati ai ricongiungimenti, le risposte alle domande più comuni

Gli anziani, le persone così fragili e indifese che il virus ha deciso di colpire maggiormente rispetto ad altre.

Che sia nelle case di riposo e nelle Rsa o nelle loro abitazioni tutti loro hanno vissuto e stanno ancora vivendo un duro periodo di confinamento che sicuramente non terminerà a breve e che ora va a coincidere anche con le feste natalizie; un momento dell’anno in cui nessuno dovrebbe mai rimanere solo. 

L’idea è nata dal Comune di Pollenza che grazie agli operai e agli assistenti sociali si è messo all’opera per realizzare la stanza degli abbracci grazie a un pannello in plexiglass e a due fori rivestiti con il nylon dove è possibile inserire le braccia o le mani per toccare i propri familiari. «Sarebbe dovuta essere pronta già alla fine di novembre ma purtroppo i tempi si sono un po’ allungati – ha raccontato il sindaco di Pollenza Mauro Romoli -. Grazie alla stanza degli abbracci ora i nostri ospiti potranno reincontrare e prendere per mano i loro familiari in totale sicurezza. Abbiamo sempre pensato che l’utilizzo del tablet e quindi il ricorrere alle videochiamate sarebbe stata una soluzione per un breve periodo di tempo ma non saremmo potuti andare avanti a lungo in questo modo perché non è la stessa cosa di un contatto fisico»,

«Proprio perché purtroppo il virus sarà tra noi ancora per un lungo periodo di tempo – ha continuano il primo cittadino -, ci siamo subito messi all’opera per realizzare una soluzione sostitutiva e alternativa che permettesse ai nostri anziani ospiti di ritrovare il calore di un contatto fisico con i propri familiari, soprattutto in vista del Natale. Abbiamo deciso che anche i pazienti allettati potranno rincontrare i propri familiari; questi ultimi infatti, con tutti i dispositivi del caso e bardati come gli operatori sanitari, avranno la possibilità di accedere alla stanza del congiunto per un saluto anche se, in quel caso, non potranno toccarsi». 

«Crediamo che non sia possibile continuare a “tenere isolati” i nostri ospiti - – ha spiegato ancora il sindaco Romoli - perché rischieremmo la malattia della solitudine e non lo possiamo permettere». Le prime visite nella casa di riposo di Pollenza – che saranno supervisionate dagli operatori - inizieranno già da oggi e i familiari che vogliono possono prenotare il loro incontro telefonicamente. 

All’interno della struttura, che può ospitare 32 persone, al momento di sono 25 tra nonnini e nonnine che purtroppo passeranno un Natale diverso dal solito ma almeno avranno la possibilità, in un momento così difficile, di ricevere una carezza dai propri cari, seppur dall’altra parte di un pannello.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA