Monte San Giusto, targhetta del soldato
in Trentino: «Cerchiamo la famiglia»

Monte San Giusto, targhetta del soldato in Trentino: «Cerchiamo la famiglia»
di Giulia Sancricca
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Martedì 5 Febbraio 2019, 11:15
MONTE SAN GIUSTO - Il nome del soldato e quello dei suoi genitori, la data di nascita e il luogo dove è venuto al mondo. Monte San Giusto. E’ quello che resta inciso su una targhetta che risale a molti anni fa, agli anni della seconda guerra mondiale, ma che è stata ritrovata a centinaia di chilometri di distanza dalla terra natìa di Marino Romagnoli. E’ questo il nome inciso sulla medaglietta in questione. Una medaglietta che forse la mamma del soldato aveva cucito amorevolmente sulla divisa del militare per fargli portare con sé, nel dramma della guerra, un po’ dell’amore della sua casa. Dopo il numero di matricola, sulla targa si legge: “Romagnoli Marino di Giuseppe e di Fringuelli Anna. 1921. M. S. Giusto Macerata”.
  
Di certo il soldato maceratese e la sua famiglia non avrebbero mai pensato che l’evoluzione digitale avrebbe portato, più di settant’anni dopo, il ricordo della loro famiglia e di quel figlio, probabilmente caduto in guerra, sulle pagine di un social network. Sì, perché accanto al lato romantico della storia si affianca quello moderno. Quello che vede come protagonisti un gruppo di appassionati di metal detector. E’ Sebastiano, fondatore del gruppo Metal Detector Macerata, a pubblicare la foto che ritrae la medaglietta nella pagina Facebook ”Sei di Monte San Giusto se”. «Faccio parte di un gruppo di metal detector di Macerata – scrive il giovane appassionato - e mi ha contattato un ragazzo del Trentino che, cercando nei campi, ha trovato questa medaglietta della seconda guerra mondiale. Mi ha detto che gli farebbe molto piacere trovare qualche famigliare e magari restituirgliela». E’ così che il gruppo che cittadino che, al giorno d’oggi, molte città hanno, è diventato il custode di un ricordo che affonda le sue radici in un’epoca lontana. In un tempo di sofferenza, di povertà. Subito è partita la solidarietà di molti che hanno iniziato a condividere il post sul social network per cercare di far arrivare la medaglietta a qualche parente del soldato e della sua famiglia. «Io e il mio amico Roberto – dice Sebastiano – abbiamo fondato questo gruppo tra appassionati di metal detector. Il giovane che ha ritrovato la medaglietta condivide la nostra passione e, cercando in internet, è risalito a noi grazie alla dicitura scritta nel pezzetto di metallo tornato alla luce dopo tanti anni. Gli farebbe piacere darla a qualche parente – dice - . E ammetto che se riuscissimo a trovare qualche famigliare del soldato sarebbe una storia bellissima». Così, quella del soldato Marino e della sua famiglia, diventa l’esempio che a volte, quello spauracchio chiamato social network, diventa un mezzo positivo anche per restituire ad una città come monte San Giusto qualche tassello della propria storia.
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