Maltempo, il Verdicchio è a rischio, da Matelica l’appello a Lollobrigida: «Perdite di raccolto fino al 90%»

Maltempo, il Verdicchio è a rischio, da Matelica l’appello a Lollobrigida: «Perdite di raccolto fino al 90%»
Maltempo, il Verdicchio è a rischio, da Matelica l’appello a Lollobrigida: «Perdite di raccolto fino al 90%»
di Giulia Sancricca
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Giovedì 14 Settembre 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 07:26

MATELICA La vendemmia è appena cominciata e già dalle prime raccolte si prospetta una situazione molto più disastrosa di quanto si potesse immaginare. In tutta la zona di produzione del Verdicchio di Matelica si registrano perdite delle uve fino al 90%, con zone in cui addirittura non vale neanche la pena recarsi in vigna per raccogliere i pochi grappoli rimasti.

La peronospora della vite ha intaccato fortemente la produzione vitivinicola locale: a causa delle continue ondate di maltempo registrate tra fine primavera e inizio estate, la malattia ha colpito quasi tutti i vigneti della zona, in particolar modo nelle aree più umide dove non si è potuto nemmeno ricorrere a dei trattamenti di emergenza a causa delle piogge incessanti. Nelle Marche in generale c’è un calo di qualche punto in percentuale, mentre nella zona di Matelica, conosciuta in tutto il mondo per la produzione di eccellenza del suo Verdicchio, si registrano perdite di raccolto appunto fino al 90%. 

Una situazione disastrosa di cui sono state informate tutte le autorità regionali e nazionali per poter garantire o ragionare su forme di supporto alle decine di aziende coinvolte in questa vera e propria emergenza.

Un indotto che coinvolge centinaia di lavoratori e da anni fa da traino all’economia locale matelicese e dell’entroterra in generale.

«Siamo allarmati dai primi dati di questo inizio vendemmia – spiega il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Denis Cingolani – la situazione è veramente preoccupante e rischia di intaccare per anni l’economia locale e i bilanci delle tante cantine che ci sono sul territorio. Uno si può aspettare ogni anno una variazione di uve di qualche punto percentuale, nel peggiore dei casi di un 20-30%, ma nessuno poteva immaginarsi un disastro di questa portata con perdite fino al 90%. Questo significa che dovrà essere immesso sul mercato un prodotto a un prezzo elevato con consistenti risvolti negativi per produttori e consumatori. Abbiamo informato di questa situazione tutte le istituzioni, dalla Regione al Ministero. Ci appelliamo direttamente al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida: ci aiuti a trovare una soluzione che garantisca un supporto a queste aziende, altrimenti rischiamo di vedere tante famiglie in ginocchio in un territorio già molto delicato e particolare. Il nostro è uno dei prodotti di massima eccellenza italiana nel comparto del vino bianco, credo che un minimo di attenzione ce lo meritiamo dopo decenni di lavoro e sacrificio». 

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