Sequestrò la moglie a Matelica, 53enne patteggia otto mesi. La donna cercando di scappare precipitò dalla finestra

Sequestrò la moglie, un 53enne patteggia otto mesi. La donna cercando di scappare precipitò dalla finestra
Sequestrò la moglie, un 53enne patteggia otto mesi. La donna cercando di scappare precipitò dalla finestra
di Benedetta Lombo
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Martedì 21 Febbraio 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 16:50
MATELICA Dopo un litigio, il marito avrebbe spezzato la chiave nella toppa della porta e la moglie per cercare di scappare dalla finestra era precipitata a terra. Ieri il marito, un muratore 53enne di origine ucraina, ha patteggiato otto mesi di reclusione, pena sospesa per sequestro di persona.  

La vicenda era accaduta a giugno del 2022. In base a quanto ricostruito dalla Procura la coppia da qualche tempo non viveva più insieme, nella casa coniugale era rimasto il marito, mentre la donna che lavora come badante si era trasferita nell’abitazione della persona che stava assistendo. Una domenica però la donna era tornata a casa per portare il pranzo al marito, poi tra i due era scoppiata una discussione al culmine della quale lui avrebbe manomesso la serratura della porta di ingresso spezzando la chiave nella toppa per impedire alla moglie di allontanarsi. La 53enne però, approfittando di un momento di distrazione del coniuge, era andata in bagno, aveva aperto la finestra e si era calata da una grondaia per la raccolta delle acque piovane.

Portata a Torrette con fratture e trauma cranico

Durante il tentativo di fuga, però, la moglie era precipitata facendo un volo di diversi metri.

Furono dei passanti ad allertare il 118, la donna fu trasportata all’ospedale di Torrette ad Ancona (aveva riportato la frattura della tibia e un trauma cranico ma non era in pericolo di vita). I carabinieri intanto avevano cercato di entrare nell’appartamento ma senza riuscirci, per aprire la porta rimasta bloccata dall’interno con la metà della chiave incastrata dentro, era stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. All’epoca il marito, coetaneo, era stato arrestato per sequestro di persona. Il giorno della convalida l’uomo diede la sua versione dei fatti negando il sequestro e dicendo che dopo la discussione lui aveva chiuso la porta sbattendola. Il colpo aveva rotto la serratura, «quando ho provato a riaprire si è spezzata la chiave», si era giustificato (dopo la convalida l’uomo era tornato in libertà, ndr). Ieri, tramite l’avvocato Fabio Barboni, ha patteggiato con il pubblico ministero Claudio Rastrelli la pena di otto mesi con la sospensione condizionale.

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