Civitanova, il Comune chiude due negozi di cannabis light dopo lo stop del questore

Civitanova, il Comune chiude due negozi di cannabis light dopo lo stop del questore
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Sabato 9 Novembre 2019, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 10:18

CIVITANOVA - Il Comune ha revocato le licenze commerciali ai due cannabis shop della città. I negozi “Tutto Canapa” e “Cbdream” non potranno riaprire i battenti, a meno di vittorie in eventuali ricorsi. In precedenza la questura aveva disposto la sospensione delle attività per aver venduto infiorescenze di cannabis definite light, cioè con principio attivo (thc) inferiore a quanto la legge definisce sostanza stupefacente. C’è stata poi una sentenza della Cassazione che aveva decretato il divieto di commercializzazione di tali sostanze, pur provenienti da coltivazioni invece permesse. 

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La notizia del provvedimento è stata data in sala giunta dal sindaco Fabrizio Ciarapica alla presenza del questore Antonio Pignataro. Insieme a loro, l’assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni, il dirigente della sezione amministrativa della Questura, Giuseppe Marchetti, e quello della Squadra Mobile, Maria Raffaella Abbate. «Bisogna fare un plauso al sindaco – ha detto Pignataro – il primo in Italia a revocare licenze di negozi che vendono cannabis light». «In diverse occasioni il questore aveva contestato irregolarità disponendo la sospensione delle attività – ha detto il primo cittadino -. Così i nostri uffici, secondo l’articolo 13 della legge regionale 27/2009, ha disposto la chiusura dei due esercizi. Si tratta di un atto dovuto per legge. Però, tengo a sottolineare come quest’amministrazione condivida la battaglia che il questore Pignataro sta conducendo contro ogni forma di vendita e spaccio di sostanze stupefacenti. Ricordo la sentenza della Cassazione che vieta la vendita di tutti i cannabinoidi, compresi quelli light». L’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, in base al quale erano state disposte le sospensioni, parla di «revoca della licenza» in caso di reiterazione dei fatti. «Questo provvedimento, come l’azione della Questura e quella del procuratore Giorgio, è finalizzata alla tutela dei giovani – ha ribadito Pignataro – penso alle famiglie che soffrono nelle mura della propria casa il dramma della tossicodipendenza, e che hanno paura e vergogna a parlarne. Come ha detto il capo della polizia, il peggior male è l’indifferenza». 
 
«Occorre fare una scelta di campo - ha incalzato il questore - . Noi riteniamo che non esistano droghe leggere, che la cannabis non è come il tabacco. Nei Paesi dove è stata legalizzata si è creata un’emergenza nazionale. Non c’è medico, ricerca scientifica o organizzazione mondiale di ricerca, che dica che la droga non fa male. Nessuno può limitare la libertà d’espressione ma quegli opinionisti che si esprimono per la liberalizzazione, vorrei parlassero con i primari di reparti di pediatria e con le famiglie che hanno un giovane tossicodipendente».

In serata il plauso del senatore e responsabile della Lega nelle Marche Paolo Arrigoni attraverso un post su Fb: «Complimenti all’amministrazione comunale, al sindaco Fabrizio Ciarapica e all’assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni. Dopo l’impegno e le diverse ordinanze del questore Antonio Pignataro di sospensione dell’attività dei negozi cannabis light, per la prima volta un Comune revoca le licenze. Le indicazioni dell’ex Ministro dell’Interno Salvini fanno breccia!». 

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