MACERATA La fiammata dell’aumento delle materie prime si è fermata stabilizzandosi su valori elevati ma senza più incrementi mentre la ricostruzione post sisma prosegue senza soste grazie da un lato all’incremento del prezzario adottato dalla struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini e dall’altro sfruttando un fermo dei cantieri del Superbonus 110% che ha fatto dirottare molte imprese sul cratere sismico.
Resta il nodo dolente della mancanza di manodopera, non facilmente risolvibile nel breve periodo non solo per mancanza di lavoratori disponibili ma pure per i lunghi tempi necessari per riconvertire chi vuol entrare nel mondo dell’edilizia provenendo da altri settori. «I lavori nel cratere sismico stanno rilanciandosi in quanto parecchie aziende che prima erano impegnate sul Superbonus 110% -afferma Stefano Foresi di Confartigianato edilizia- ora stanno virando sui lavori per la ricostruzione, avendo subito un netto rallentamento quel tipo di lavori legati alla difficoltà di sbloccare i crediti. Che i cantieri della ricostruzione stiano aumentando lo vedo anche dai Durc di congruità che arrivano, anche se un po’ di incertezza c’è anche qui legata al cosa accadrà dopo il 31 dicembre quando il mandato di Legnini come commissario straordinario scadrà. Sulla ricostruzione, però, c’è l’allarme che viene dai comuni più piccoli, come Visso e Castelsantangelo per fare due esempi, dove le ditte vanno di meno per problemi logistici e collegamenti viari molto problematici. A questo si aggiunge la cronica assenza di manovalanza acuita dall’arrivo dell’inverno in zone di montagna».
Livelli sempre alti
Anche se i prezzi delle materie prime hanno frenato la loro corsa al rialzo il costo per l’approvvigionamento resta comunque su livelli elevati. «I prezzi delle materie prime hanno frenato -continua Foresi- però non sono diminuiti. Per fortuna per quanto riguarda il prezzario sisma l’ordinanza 126 concede un incremento del 20% che certamente è un sostegno alle aziende che operano in questo ambito. Diversa la situazione del Superbonus dove finchè le banche non riaprono completamente i rubinetti sarà difficile vedere nuovi cantieri.
Appello Cna: «Chiarezza sul 110% al più presto»
Ndricim Popa della Cna edili chiede che si faccia al più presto chiarezza sul 110% da parte del nuovo governo. «Ci sono imprese che hanno lasciato i cantieri del 110% a metà – afferma Popa - perché non c’è liquidità, la cessione del credito alle banche è impossibile mentre coi privati arrivano delle proposte assurde di prendere il 70-80% sull’ammontare del cassetto fiscale. Qualche fornitore propone lo scambio di crediti con l’impresa edile, ma questo non è possibile in quanto noi abbiamo bisogno di liquidità. Insomma se non interviene con decisione il nuovo governo nel rapportarsi con gli istituti di credito la situazione sarà destinata a peggiorare con le ditte che rinunceranno sempre di più a fare questi lavori. Questa stasi sul superbonus ha rilanciato i cantieri del cratere che godono del prezzario ritoccato e possono lavorare con più certezze».