Tre anni di mandato del sindaco Parcaroli: «Vedrete, nel 2024 tante prime pietre. E ora serve unità»

Tre anni di mandato del sindaco Parcaroli: «Vedrete, nel 2024 tante prime pietre. E ora serve unità»
Tre anni di mandato del sindaco Parcaroli: «Vedrete, nel 2024 tante prime pietre. E ora serve unità»
di Lolita Falconi
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Giovedì 21 Settembre 2023, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 19:38

Sandro Parcaroli a tutto campo a tre anni dalla sua elezione a sindaco di Macerata. Diversi gli aspetti toccati dal primo cittadino, che evidenzia i risultati ottenuti e gli obiettivi da raggiungere.

Quali sono i traguardi più importanti che sente di rivendicare?
«Sicuramente le risorse per l’edilizia scolastica, il passaggio a livello e  la viabilità».

 
Quali sono i progetti che non ha ancora concluso e che verrebbe mettere in cantiere per questa seconda parte del suo mandato?
«Penso al parcheggio di Rampa Zara, alla viabilità che interessa la caserma dei vigili del fuoco, all’accessibilità al centro oltre ad altri collegamenti stradali importantissimi».
La sua maggioranza mostra più di qualche tensione. Che sta succedendo?
«Se non si discute e non ci si confronta la soluzione non sarà mai ottima e soprattutto il sano confronto porta, sempre, a soluzioni condivise e fattibili».
Lei non ha mai fatto rimpasti pur avendoli più volte minacciati. Andrà fino a fine consiliatura con questa squadra o non esclude ritocchi?
«Il lavoro dell’amministrazione deve essere condiviso; chiaramente se ciò non avviene vanno valutate le situazioni. Come avete potuto appurare, non sono un sindaco che accentra ma che delega molto e, in particolare, ripone piena fiducia nella squadra – e me ne aspetto altrettanta - ma le cose più importanti vanno condivise sempre».
Tutti gli assessori meritano la sufficienza?
«Tutti noi, io in primis, abbiamo pregi e difetti ma la squadra lavora e sta portando avanti progetti importanti per la città. Ciò che chiedo sempre è massima condivisione sulle questioni di maggiore rilievo senza fughe in avanti».
Sul nuovo ospedale si è detto tanto, lei si è detto pronto ad incatenarsi ma finora, a tre anni dal suo arrivo in Comune neppure la prima pietra. Che intende fare?
«L’ospedale è una cosa importantissima e un progetto che non si realizza in due giorni, due mese o due anni. La Regione sta deliberando il progetto, abbiamo firmato l’accordo e individuato l’area; dunque stiamo andando avanti. Vedrete che nel 2024 ci saranno tante prime pietre».
Si parla tanto di centro storico in declino: quale la ricetta per incentivare il ritorno dei residenti?
«Il centro è pieno di cantieri, abbiamo inaugurato poco fa vicolo Consalvi, Unimc ha acquistato l’ex sede di Bankitalia, partiranno i lavori del Palazzo della Prefettura, ci sono nuove aperture di negozi e molto altro ancora. Sono il primo a cui dispiace vedere un’attività chiudere ma, di volta in volta, vanno valutati i motivi e non possiamo dire che è sempre e solo colpa dell’amministrazione. Noi stiamo portando avanti un restyling del centro storico, continuano ad arrivare fondi e ne stiamo cercando altri per dare sempre maggiore vita e rendere attrattivo il cuore della città».
C’è un problema sicurezza a Macerata? La lite avvenuta ai Giardini nelle scorse settimana l’ha preoccupata?
«Macerata è sicura. Ciò che è successo ai Giardini Diaz è sì un caso da non sottovalutare e che non abbiamo sottovalutato ma anche isolato. Ho subito chiesto interventi concreti e la nostra polizia locale ha posizionato un presidio fisso a tutela dei bambini, delle famiglie e di tutti i cittadini che frequentano i Giardini. Questa estate, i tanti turisti che sono venuti a Macerata per l’opera e per i vari eventi si sono complimentati per essere stati accolti da una città pulita e tranquilla».
Gestore idrico, conta di arrivare a che soluzione e in che tempi?
«Ci stiamo avvalendo della consulenza di professionisti esterni che stanno valutando la sostenibilità del tipo di società che individueremo. Il processo sta andando avanti e sarà terminato a breve».
Rifiuti, la nuova discarica dove? Conta di arrivare a una soluzione condivisa?
«Quando sono arrivato mi sono trovato ben 84 siti possibili per la nuova discarica e non era mai stata fatta una scrematura, operazione che stiamo facendo ora per arrivare a cinque siti. Stiamo intanto in attesa di estendere la discarica di Cingoli. Con l’autorizzazione di Cingoli contiamo di estendere la potenzialità della discarica in attesa del nuovo sito. Considerate che del 2035, secondo la normativa europea, nelle discariche si potranno conferire il 10% dei rifiuti che, tradotto nella nostra provincia, sono 18mila tonnellate e il 65% andrà di riciclo. Sono dati impossibili da raggiungere se, come le altre regioni d’Italia, non pensiamo al termovalorizzatore».
Di Valpotenza tanto si è parlato poco si è fatto. 
«Stiamo lavorando con Regione, Autostrade e Anas e, a breve, arriveranno diversi contributi per potenziare la Regina anche con l’apertura del nuovo casello tra Recanati e Potenza Picena, una viabilità necessaria per sostenere e rilanciare l’economia.

Potenzieremo, poi, questa strada, fino a Castelraimondo dove si incrocerà con la Pedemontana che dalla zona di Fabriano arriva a Muccia».

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