Nuova discarica, risiko zone nel Maceratese. Calano quelle idonee, da 84 diventano 29

Discarica, risiko zone. Calano quelle idonee, da 84 diventano 29
Discarica, risiko zone. Calano quelle idonee, da 84 diventano 29
di Marco Pagliariccio
4 Minuti di Lettura
Sabato 2 Dicembre 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 11:14

MACERATA - Non solo aumento della Tari del 9%, che è la conseguenza più tangibile per la popolazione della necessità di portare fuori provincia i rifiuti che non potranno più essere smaltiti in assenza di una nuova discarica. La riunione dell’Ata 3 di giovedì pomeriggio ha portato con sé anche una prima, robusta (ma ancora informale) scrematura dei siti potenzialmente idonei ad ospitare l’eredità dell’impianto di Cingoli, ormai al limite dell’esaurimento.
 

A delineare il quadro durante l’assemblea dei sindaci è stato l’ingegner Massimo Stella, che sta analizzando le osservazioni fornite nei mesi dai Comuni per scremare gli 84 siti inseriti nelle liste create negli anni scorsi. Il primo taglio è stato effettuato ponendo alcuni paletti: il criterio della superficie continua e non inferiore ai 10 ettari, quello della dimensione minore pari almeno a 100 metri e l’assenza di vincoli a tutela integrale e potenzialmente escludenti. Sono 29 a questo punto le aree risultate ancora idonee: tre a Corridonia (Pacigliano, Bore Chienti, Cigliano-Montecavallo), una a Monte San Giusto (Campiglia) una a Mogliano, una Sant’Angelo in Pontano, tre a Montefano, una a Montecosaro, due a Civitanova, una ad Apiro, quattro a Matelica, otto a Recanati, una a Pollenza, una a Petriolo, una a Potenza Picena e una a Treia. Depennate, invece, 25 aree: tre a Corridonia (Gabbi, Ponte Tavole, Colle San Martino), una tra Corridonia e Monte San Giusto (Perella-Campiglia), due a Monte San Giusto (Fonte Ancona ed Ete Morto), cinque a Recanati, una tra Recanati e Montefano, una a Civitanova, due ad Apiro, due a Montecassiano, una a Matelica, una tra Matelica ed Esanatoglia, una a San Severino, due a Pollenza, una a Petriolo e una a Potenza Picena. 

Restano poi degli asterischi sulle altre 30 aree in ballo: un gruppo da 14 composto da quelle che in un primo tempo erano state escluse perché appartenenti a Comuni che avevano già ospitato discariche in passato e poi riammesse (quattro siti a Montelupone, uno tra Montelupone e Macerata, sette a Morrovalle, uno tra Morrovalle e Montecosaro e uno a Tolentino) e poi altre 16 per le quali i Comuni di riferimento non hanno presentato osservazioni, che riguardano essenzialmente tre territori comunali: Macerata (quattro siti, uno a cavallo col territorio di Appignano), Loro Piceno (un sito) e Camerino (ben 11 siti).

Una volta raccolte le informazioni mancanti per queste 30 aree ancora non analizzate, verrà redatto uno studio sulle aree idonee prendendo in considerazione altri fattori (la presenza di case sparse, il rischio idrogeologico di livello 1 e 2, certificazioni doc e docg post 2015, ecc). Successivamente verrà stilata una graduatoria e verranno fatti rilievi sul campo per restringere il perimetro a non più di una decina di aree. Ma la decisione finale, quella del sito che ospiterà la nuova discarica, spetterà all’Ata 3, quindi alla stessa parte politica che finora ha traccheggiato dilatando i tempi della scelta oltre ogni logica. Frizzante, come solito, il dibattito tra i sindaci. Sandro Parcaroli ha affermato che bisogna spingere sui Comuni che non hanno adempiuto ai propri compiti, ma anche la “sua” Macerata è tra questi, mentre il sindaco di Cingoli Michele Vittori ha chiesto di nuovo numi sulle tempistiche: da quanto è emerso, ci vorranno diversi mesi per lo studio approfondito delle aree idonee ed altri mesi per i rilievi sul campo. Il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili ha definito «scandaloso» che 16 macroaree manchino ancora delle prime osservazioni, chiedendo di non andare avanti con la procedura fintanto che non verranno inviate dai rispettivi Comuni. Paradossale, pensando al fatto che la lista dei siti idonei a ospitare la discarica è ormai nota da giugno 2020. Il sindaco di Treia Franco Capponi ha invocato delle penalità per i Comuni inadempienti o addirittura di far intervenire un commissario per questo specifico fatto, mentre Giuliana Giampaoli (Corridonia) ha chiesto se l’ordine dei siti illustrati abbia il senso di una classifica, ma così non è, proprio perché nel merito delle singole situazioni si deve ancora entrare. E il tassametro continua a correre, il 2024 è alle porte e la nebbia resta ancora fittissima su una partita sulla quale la politica maceratese ha mostrato il suo volto peggiore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA