MACERATA - Non solo aumento della Tari del 9%, che è la conseguenza più tangibile per la popolazione della necessità di portare fuori provincia i rifiuti che non potranno più essere smaltiti in assenza di una nuova discarica. La riunione dell’Ata 3 di giovedì pomeriggio ha portato con sé anche una prima, robusta (ma ancora informale) scrematura dei siti potenzialmente idonei ad ospitare l’eredità dell’impianto di Cingoli, ormai al limite dell’esaurimento.
A delineare il quadro durante l’assemblea dei sindaci è stato l’ingegner Massimo Stella, che sta analizzando le osservazioni fornite nei mesi dai Comuni per scremare gli 84 siti inseriti nelle liste create negli anni scorsi. Il primo taglio è stato effettuato ponendo alcuni paletti: il criterio della superficie continua e non inferiore ai 10 ettari, quello della dimensione minore pari almeno a 100 metri e l’assenza di vincoli a tutela integrale e potenzialmente escludenti. Sono 29 a questo punto le aree risultate ancora idonee: tre a Corridonia (Pacigliano, Bore Chienti, Cigliano-Montecavallo), una a Monte San Giusto (Campiglia) una a Mogliano, una Sant’Angelo in Pontano, tre a Montefano, una a Montecosaro, due a Civitanova, una ad Apiro, quattro a Matelica, otto a Recanati, una a Pollenza, una a Petriolo, una a Potenza Picena e una a Treia. Depennate, invece, 25 aree: tre a Corridonia (Gabbi, Ponte Tavole, Colle San Martino), una tra Corridonia e Monte San Giusto (Perella-Campiglia), due a Monte San Giusto (Fonte Ancona ed Ete Morto), cinque a Recanati, una tra Recanati e Montefano, una a Civitanova, due ad Apiro, due a Montecassiano, una a Matelica, una tra Matelica ed Esanatoglia, una a San Severino, due a Pollenza, una a Petriolo e una a Potenza Picena.
Restano poi degli asterischi sulle altre 30 aree in ballo: un gruppo da 14 composto da quelle che in un primo tempo erano state escluse perché appartenenti a Comuni che avevano già ospitato discariche in passato e poi riammesse (quattro siti a Montelupone, uno tra Montelupone e Macerata, sette a Morrovalle, uno tra Morrovalle e Montecosaro e uno a Tolentino) e poi altre 16 per le quali i Comuni di riferimento non hanno presentato osservazioni, che riguardano essenzialmente tre territori comunali: Macerata (quattro siti, uno a cavallo col territorio di Appignano), Loro Piceno (un sito) e Camerino (ben 11 siti).