MACERATA - Condivisa all’unanimità dei presenti all’assemblea dell’Ata di questo pomeriggio (30 novembre) la necessità di corrispondere a Cosmari i maggiori costi relativi all’effettuazione del servizio rifiuti, anche in conseguenza della dinamica inflattiva.Questo si rifletterà in un aumento previsto della Tari per i prossimi due anni la cui entità, da analisi svolte dall’Ata sulla base del metodo tariffario in vigore, sarà pari al circa il 9%.
Il commento
«I suddetti aumenti dei costi non si rifletteranno sul tariffe del 2023 e saranno spalmati nel 2024 e nel 2025 – spiega il Presidente dell’Ata, Sandro Parcaroli -, ma ci stiamo adoperando per cercare le modalità gestionali più opportune per contenere i rincari previsti».