Macerata, il manager Cappuccitti matricola di Unimc a 52 anni: «La laurea in economia non basta, serve pure filosofia»

Macerata, il manager Cappuccitti studente di Unimc, si iscrive a 52 anni: «Economia non basta, serve pure filosofia»
Macerata, il manager Cappuccitti studente di Unimc, si iscrive a 52 anni: «Economia non basta, serve pure filosofia»
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 08:48

MACERATA - Una laurea in Economia e commercio all’Università dell’Aquila, un master in human resources all’Imd business school di Losanna. Poi la consapevolezza che per un manager i numeri non bastano. Così Emiliano Maria Cappuccitti - di Sora, classe 1972 e già direttore delle risorse umane per Fiat, Coca Cola, Vodafone e Birra Peroni - decide di iscriversi al corso di Filosofia. Dove? All’Università di Macerata. «Un amico, anche lui manager nel mondo della formazione - dice - saputa la mia intenzione di riprendere gli studi mi ha consigliato caldamente di iscrivermi a Macerata. Ho visto che c’era un ambiente particolarmente accogliente e familiare, così mi sono iscritto».

Il corso

Non un corso scelto a caso: «Per fare il manager devi saper comunicare, scrivere, parlare con tutti i livelli dell’organizzazione.

L’economia non basta. Dico la verità: Filosofia era la mia prima scelta dopo il diploma di ragioniere, ma molti dicevano “Cosa ci fai?” Invece ho sbagliato. Molti capi che ho avuto erano laureati in Filosofia. Credo che combinare la laurea umanistica con i numeri sia la scelta vincente». Ed è stata la stessa esperienza nel mondo del lavoro a dimostrarglielo: «Quando sono espatriato in Cina ho capito che un po’ più di conoscenza delle culture, del mondo legato all’essere uomo, della diversità, era molto importante. Quando entri in contatto con persone diverse da te, se hai una formazione filosofica ti approcci diversamente». Dunque chi, se non colui che da anni - anche attraverso la scrittura di libri - consiglia ai giovani di essere curiosi, non smettere mai di imparare e mettersi in gioco, poteva iscriversi all’Università a 52 anni? D’altronde, l’insegnamento passa anche e soprattutto dall’esempio. «È giusto. Non si può solo parlare ai giovani, bisogna praticare. Lo credo da manager, ma anche da padre. Così nel mezzo del cammin di nostra vita, ho voluto riprendere gli studi. Quando ci si accorge che la parabola diventa discendente, bisogna rimettersi in gioco per farla risalire. E poi la mia generazione non andrà mai in pensione, lavoreremo per tutta la vita, meglio essere pronti per le sfide lavorative che verranno».

Il tempo

Ma se si dice studio si dice anche tempo. Ed è difficile immaginare che un manager del calibro di Cappuccitti possa averne a iosa. «Io ho la fortuna di dormire pochissimo e se mi sveglio la mattina alle 3 o alle 4 non mi addormento più. Allora studio, leggo, mi informo. Il tempo per studiare si trova». Un messaggio di un valore inestimabile quello che Cappuccitti lancia non solo attraverso le sue parole, ma soprattutto con il suo esempio. Esempio che ieri ha portato agli studenti del Dipartimento di Studi Umanistici di Unimc. «I giovani oggi, rispetto alla mia generazione, hanno molte più possibilità. Basti pensare che quando mi sono laureato io non c’era Linkedin e bisognava chiamare l’azienda per avere dei contatti di lavoro. Oggi è tutto più fruibile, è più semplice anche girare il mondo. Basta essere curiosi di ciò che ci circonda. Approcciarsi con spirito critico e mai polemico».

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